Luco dei Marsi. Due incursioni in pochi giorni di un esemplare adulto, nei pressi di alcune abitazioni, fanno preoccupare i residenti che abitano in zone sempre più esposte agli sconfinamenti dell’orso.
L’altro giorno l’esemplare, probabilmente l’orso Mario visti i casi precedenti, ha scavalcato una rete di un’abitazione e, non preoccupandosi minimamente del cagnolino che gli abbaiava contro, è entrato nel terreno privato. Il proprietario del terreno, che all’inizio aveva iniziato a filmare con il cellulare l’animale, ha interrotto il video non appena si è accorto che l’orso si accingeva a scavalcare la rete di recinzione, preoccupato dall’ingresso dell’animale nel proprio giardino.
Ieri sera, invece, l’orso ha scavalcato una rete, non preoccupandosi che vi fosse anche del filo spinato, ed è entrato in un recinto situato di fianco ad un’altra abitazione, dove il proprietario aveva un piccolo allevamento di pollame e conigli. Il plantigrade ha sfondato una porta di legno e ha fatto una strage di animali, prima di andarsene indisturbato.
Ultimamente queste incursioni sono sempre più frequenti a Luco dei Marsi e gli abitanti della via dei pozzi, situata a poche centinaia di metri dal centro abitato, ora iniziano ad essere preoccupati, anche perché quella è una zona che molti luchesi frequentano per fare sport. E’ vero che l’orso difficilmente attacca l’uomo, ma i residenti non si sentono per niente sicuri del fatto che questo animale sia sempre più libero di scorrazzare nelle vicinanze del centro abitato, scavalcando reti e protezioni di case senza più alcuna remora. Alcuni hanno persino paura a lasciare i figli da soli in giardino.
Una parte dei residenti punta il dito contro la cattiva gestione del parco nazionale, che anziché controllare l’orso e lasciarlo al sicuro nelle aree protette, ne permette lo sconfinamento. Quella zona di Luco dei Marsi, in effetti, è vicinissima a una strada provinciale molto trafficata, che potrebbe mettere in serio pericolo l’orso marsicano e le migliaia di automobilisti che la percorrono ogni giorno. Qualcuno sostiene che questi animali sconfinino in cerca di cibo ma l’ipotesi sembra non reggere, se si calcola che questi esemplari, nel corso degli anni, sono sempre di meno mentre il territorio gestito dal parco nazionale è andato via via aumentando. Tra le varie ipotesi suggerite per arginare gli sconfinamenti, una delle più interessanti e innovative è quella di creare diverse zone all’interno del parco, come allevamenti di animali o terreni con alberi da frutto, dove l’orso possa trovare del cibo in maniera naturale, senza scavalcare reti con filo spinato, con il rischio di ferirsi, o avvicinarsi alle pericolose e trafficate strade statali. Superati i costi iniziali potrebbe persino esserci un risparmio economico, visto che il parco ogni volta è costretto a risarcire ai cittadini sia i danni fatti dall’orso che gli animali uccisi.