Curare le aritmie cardiache senza l’uso di anticoagulanti. Oggi è possibile grazie a un team di esperti di cui fa parte il cardiologo dell’ospedale Santa Chiara di Trento, Fabrizio Guarracini, abruzzese, di origini marsicane. Si tratta di una procedura innovativa che prevede la sospensione dei farmaci anticoagulanti e antiaggreganti nei pazienti con fibrillazione atriale.
Al Santa Chiara arrivano pazienti da tutta Italia per essere sottoposti a questo trattamento perché è uno dei due centri europei con esperienza maggiore: l’altro è l’Heart Center UZ Bruxelles. Il cardiochirurgo Stefano Branzoli, che lavora al Santa Chiara di Trento e che è impegnato in questa innovativa procedura, intervenendo recentemente sulla questione ha sottolineato che “l’ospedale di Trento ha a disposizione anche una metodica transcatetere, eseguita da Guarracini, che permette di individuare la terapia più appropriata per ciascun paziente, garantendo a tutti di ricevere il trattamento migliore”. Anche il prestigioso Journal of Clinical Medicine, afferma che quella al Santa Chiara è “la più grande serie monocentirca di pazienti al mondo con fibrillazione atriale sottoposti a questo tipo di trattamento”.
Nello stesso ambito, Fabrizio Guarracini, 40 anni a settembre, cresciuto ad Avezzano, chairman dell’Aiac (Associazione italiana di aritmologia e cardiostimolazione) per le aritmie ventricolari, si occupa della cura della tachicardia ventricolare e del trattamento farmacologico e ablativo in casi selezionati delle extrasistoli ventricolari, campo di studi estremamente difficile e affascinante, perché riguarda il problema della cosiddetta morte improvvisa, questione di cui Fabrizio Guarracini è diventato in questi anni punto di riferimento a livello nazionale.
Nel 2018-2020, grazie alla sua esperienza nell’ambito dell’elettrofisioloflgia interventistica e cardiostimolazione, è stato scelto tra i primi in Europa per portare a termine interventi per l’applicazione di avanzati monitor cardiaci iniettabili.
Ha lavorato nelle principali strutture aritmologiche italiane tra cui il San Raffaele di Milano, per poi approdare al Santa Chiara di Trento, uno dei centri antesignani nel trattamento delle aritmie cardiache. Ha inoltre rapporti di collaborazione e di studio con le più importanti realtà di elettrofisiologia italiane e del mondo.