Scurcola Marsicana. “Sento di aver fatto il possibile nell’interesse degli scurcolani”. Sono parole cariche di passione quelle del sindaco Vincenzo Nuccetelli. Una passione che lo ha spinto ad amministrare il suo Comune per 15 anni, a promuovere iniziative per lo sviluppo sostenibile e a portare il nome di Scurcola a esempio per tante altre piccole comunità. Una colonna della politica marsicana che ha scelto di fare un passo indietro e di non candidarsi alle prossime amministrative nonostante la legge gli permettesse il terzo mandato. “Ho avuto l’onore di amministrare il Comune di Scurcola per quindici anni, quindici anni della mia vita dedicati alla res publica, anni difficilissimi per le piccole realtà locali”, ha commentato, “ho fatto il consigliere comunale per cinque anni, poi il sindaco affrontando ogni giorno, con la stessa determinazione, le sfide che mi si ponevano davanti. Non ho alcuna intenzione di riproporre la mia candidatura, per nessun ruolo amministrativo, alle prossime elezioni comunali. Mi sono occupato e continuerò a occuparmi di politica. In cuor mio, vorrei che i giovani del mio paese iniziassero a occuparsi concretamente della comunità in cui vivono, mettendosi in gioco, superando le incertezze che li attanagliano e diventando artefici del proprio destino”. L’operato di Nuccetelli dovrà ora essere preso a esempio da chi si avvicina alla politica. La passione e la grinta dovranno essere delle peculiarità di chi si candida per conquistare lo scranno e continuare il lavoro iniziato dal primo cittadino uscente e dalla sua squadra. “Lascerò un Comune sano, una macchina amministrativa rodata, possibilità di movimento per la nuova amministrazione, progetti avviati, margini per alcune scelte, quei margini che io non ho avuto a disposizione e che, pazientemente, ho dovuto riguadagnare”, ha continuato, “sono stati anni di forte cambiamento per la pubblica amministrazione, nuove regole da apprendere e da applicare: dal 2008 ad oggi abbiamo affrontato una “crisi di sistema” epocale, senza precedenti rispetto al recente passato.La nuova Amministrazione Comunale dovrà discutere necessariamente di come entrare a pieno titolo nelle forme associative imposte dalla legge che vanno sotto il nome di Unioni di Comuni piuttosto che di Fusioni tra Comuni; l’ombra del campanile e le divisioni tra gli abitanti dello stesso paese dovranno necessariamente essere messe da parte se si vuole governare da protagonisti questo processo inevitabile”.