Entra in un bar di Corcolle e spara alla moglie. Ma l’omicida di Scurcola, Augusto Nuccetelli, era già comparso in tv come un aggressivo neonazista xenofobo, fiero della croce celtica sul petto. “Io rispetto tutti e voglio essere rispettato da tutti, un tatuaggio non cambia un c….”. Così si esprimeva Augusto Nuccetelli intervistato in un servizio di Piazza Pulita dello scorso ottobre sull’emergenza migranti nella periferia romana di Corcolle.
Le telecamere riprendono i tatuaggi sul corpo di Nuccetelli. C’è una citazione di Cesare ripresa da Mussolini, “molti nemici molto onore”, un fascio littorio, una croce celtica e un ritratto di Hitler in bella vista. Sui raid nei confronti degli immigrati: “Sono stati picchiati perché sono pezzi di m… Se una persona così va a rompere le scatole a una ragazza io lo ammazzo”. “Si fa giustizia da solo?”, incalza l’intervistatore. E Nuccetelli: “E perché chi la fa? Dimmi chi fa la giustizia qua in Italia”.
A rivederle oggi quelle dichiarazioni, fatte con sfrafottente menegrefghismo e con la presunzione di avere la verità in tasca, vengono i brividi. Il protagonista di queste belle parole, infatti, è un fascista violento di borgata cha mercoledì scorso ha ucciso Assunta Finizio, 50 anni, perché lo aveva cacciato di casa dopo aver scoperto un tradimento. Assunta Finizio è stata uccisa da suo marito Augusto Nuccetelli che entrato nel bar le ha sparato. Il marito ha poi confessato: “Sono stato io”. Nuccetelli è finito in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Ma parlava di “rispetto” davanti alle telecamere. Si avete letto bene: rispetto. Allora, quello che il rullo di cronaca nera ci impone di registrare come un uxoricidio fra tanti prende una connotazione totalmente diversa alla visione di questo video.
Un rude neonazista anti-immigrati che mostra fiero i suoi tatuaggi con frasi fasciste e croce celtica e che parla di giustizia. Il reportage di Salvatore Gulisano da Corcolle infatti, si incentrava su una presunta aggressione ai danni di una autista dell’Atac, donna, da parte di “immigrati” immaginari. Augusto Nuccetelli, petto in fuori e mento sporgente- postura famosa- parlava addirittura di legge giustificando la sua giustizia fai-da-te: “Dimmi come si fa giustizia qui in Italia, dimmelo”. Dillo ad Assunta Finizio dov’è la giustizia adesso.