L’Aquila. La coda della nube di metano che si è formata a seguito della fuga di gas del 27 settembre dai gasdotti Nord Stream 1 e 2, stimata in circa 80mila tonnellate, “non è stata al momento rilevata sul nord Italia. La nube potrebbe dunque essersi diluita nel tragitto, aver cambiato traiettoria o non essere ancora rilevabile sul nostro Paese”.
Lo afferma all’ANSA Paolo Cristofanelli, ricercatore Dell’Isac-Cnr per il progetto Rete Icos (Integrated carbon osbservation system) Italia.