Avezzano. Novanta giorni per integrazioni e modifiche e poi via con l’iter per la realizzazione della rete irrigua della piana del Fucino. La conferenza dei servizi che si è svolta ieri è stata una tappa importante del progetto per infrastrutturale, il cui completamento come riportato dal Centro è previsto entro il 2029, prevede una rete irrigua estesa per 233 chilometri complessivi dotata di sofisticate tecnologie di monitoraggio per irrigare il Fucino.
Nel dibattito la salvaguardia del fiume Giovenco è stato un nodo cruciale proprio vista la sua valenza per la comunità di Pescina, territorio designato come punto di partenza dell’intero progetto. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mirco Zauri, ha mantenuto una posizione di cautela, richiamando la delibera del consiglio comunale del febbraio 2020, nella quale erano state introdotte specifiche modifiche a tutela dei terreni esterni al bacino del Fucino.
La questione ha evidenziato divergenze significative anche all’interno dell’amministrazione comunale, con posizioni contrastanti tra maggioranza e opposizione riguardo alle modalità e all’opportunità della captazione a monte del fiume. Il gruppo consiliare di opposizione “Libertà e azione di Pescina”, con il consigliere comunale Alfonsino Scamolla, ha manifestato preoccupazioni più marcate sulle potenziali conseguenze ambientali del progetto sul corso d’acqua.
Il consigliere regionale Massimo Verrecchia è intervenuto nella discussione sottolineando l’importanza di garantire il rispetto del vincolo ambientale e del deflusso minimo vitale del fiume. Le associazioni di categoria, invece, hanno sollevato questioni tecniche riguardanti l’impianto e la necessità di connessione con le infrastrutture esistenti.
La conferenza dei servizi, che ha visto la partecipazione di 25 rappresentanti di vari settori collegati in streaming, rappresenta una tappa fondamentale di un iter autorizzativo che dovrebbe concludersi entro 90 giorni. Se l’iter sarà completato entro il 2025, i lavori potrebbero iniziare nel 2026 per terminare nel 2029, con un finanziamento proveniente dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027.