Celano. È stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso della Procura della Repubblica del Tribunale di Avezzano, nei confronti del sindaco del Comune di Celano, Settimio Santilli, dell’ex vicesindaco Filippo Piccone e di altre 31 persone coinvolte nell’inchiesta denominata “Acqua fresca”.
I reati contestati a vario titolo vanno dal “tentato peculato” alla “turbata libertà degli incanti” fino alla “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e, in un caso, all'”induzione indebita a dare o promettere utilità” nei confronti di una stagista. Quest’ultimo reato è a carico di Piccone.
L’indagine, condotta dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri dell’Aquila, agli ordini del maggiore Edoardo Commandè e coordinata dal pubblico ministero Lara Seccacini, ha portato lo scorso 22 febbraio all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di 25 persone tra amministratori e funzionari comunali del Comune di Celano, liberi professionisti e imprenditori, residenti nella Province dell’Aquila, Roma, Teramo e Pescara.
Nell’operazione il sindaco Santilli fu posto ai domiciliari mentre l’ex vicesindaco Piccone fu trasferito in carcere, a Vasto.
Le due misure sono state poi revocate dal Riesame e sostituite con l’obbligo di dimora fuori da Celano, revocato poi dalla Cassazione.
A febbraio, furono raggiunti da una misura cautelare anche l’allora segretario comunale, tre dirigenti comunali, un imprenditore e un libero professionista, per condotte antigiuridiche, finalizzate all’indebita percezione e erogazione di fondi comunali a liberi professionisti e imprenditori operanti nella Marsica.
Il sei maggio un’altra ordinanza è stata notificata dagli stessi carabinieri, a cinque dipendenti comunali, che ha previsto la sospensione dal pubblico impiego.
I dipendenti sono stati poi reintegrati i primi di settembre.
Dal momento della notifica, gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare una memoria difensiva prima della richiesta di rinvio a giudizio.