Celano. Quando guarda la foto del marito, accanto a lei, giovanissimi, in un quadro, si commuove: “Sono stata fortunata perché è stato un uomo d’oro, lavoratore, devoto”. Ma poi subito, da vera “celanese”, aggiunge: “Ma anche io sono stata una brava moglie e una buona mamma”.
Anna, a Celano conosciuta da tutti come “Annina”, oggi compie 100 anni: “Sono nata l’undici novembre 1921”, dice scandendo numero per numero. Ancora lucidissima mostra le foto di quando da giovane andava con le amiche “Alla Gualchiera”, dove portava le lenzuola tessute, per farle bianche.
Con lei, nella sala da pranzo, abbellita da tende intagliate e centrini all’uncinetto fatti da lei a mano quando era più giovane, la figlia, Emma Ferroni, insegnante di francese in pensione.
Emma descrive la sua mamma come una donna dal carattere forte: “Ancora mi dice cosa e come devo fare da figlia”, racconta sorridendo.
Annina ha due figli, oltre a Emma, c’è Tonino, che vive nel Pescarese, cinque nipoti e sei pronipoti.
Oggi ha soffiato sulle sue 100 candeline. Tutta la sua famiglia tra qualche giorno si riunirà per festeggiarla: “Al ristorante, mi portano al ristorante”, confida mentre ci mostra le foto di quando con il marito è a Roma, insieme a Orazio Petrilli e tutti i rappresentanti dell’associazione commercianti di Celano.
Dietro la foto la dedica con la firma e la data: era il 1984.
Annina a Celano la conoscono tutti, aveva “la bottega” in via Roma. Il marito, Marcello Ferroni, faceva parte di una famiglia dell’Umbria, arrivata a Celano per la ricostruzione post terremoto del 1915. Ferroni lavorava all’ufficio tecnico del Comune di Celano. Andò in pensione a marzo del 1979 con una menzione di merito da parte dell’amministrazione comunale.
“Fu emigrante in Venezuela”, racconta Annina, “e fece anche la guerra”.
Un amore forte, “di altri tempi” direbbe oggi qualcuno.
Alla domanda di dove si conobbero, risponde Emma. “Mamma raccontava che si vedevano Dietro Castello. Le ragazze cucivano dietro una porticina del Castello e lui passava e le sorrideva”.
Prima di congedarmi chiedo ad Annina quale sia stato il segreto per una vita così longeva ma la nonnina non ha molto da commentare. Ha superato la malattia e l’età comunque le ha portato qualche “acciacco”. Ma poi dice: “Ho avuto la fortuna di vivere con amore e circondata da affetto e gratitudine”.
Poi, nella sua compostezza e educazione mi guarda, si mette una mano sul petto e mi dice: “Grazie di cuore per la visita”. E sull’argomento “articolo di giornale” precisa: “Non serviva tutta questa pubblicità però, io sono una persona semplice!”.
Annina ha ricevuto due dosi di vaccino anticovid ed è in attesa della terza. Si è preparata alla visita dei parenti dei prossimi giorni, sottoponendosi anche al vaccino antinfluenzale.
Oggi ha accolto anche la visita del primo cittadino, Settimio Santilli, che a nome di tutta la città, le ha portato gli auguri e una targa ricordo.