Avezzano. Un appello accorato: “Non lasciateci solo la notte dopo il parto”. È quello contenuto in una lettera inviata al direttore generale della Asl, Ferdinando Romano, al primario del reparto, il professore Giuseppe Ruggeri e anche all’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì.
A scriverlo nero su bianco un gruppo di donne della Marsica, che nelle prossime settimane partorirà all’ospedale di Avezzano. Un appello che finora, però, è rimasto inascoltato.
Le donne “in dolce attesa” hanno scritto la lettera pochi giorni dopo la tragedia in un ospedale di Roma, dove una neo mamma si è svegliata accanto al suo bimbo, morto. Una drammatica vicenda che ha colpito particolarmente l’Abruzzo, terra di origine del papà del piccolo, che subito ha mosso accuse contro il presidio sanitario che non avrebbe avuto premura di affiancare in un momento tanto delicato, la mamma, stremata dopo il parto.
Dopo settimane l’appello contenuto nella lettera è rimasto ancora inascoltato. Nessuno ha risposto alle donne che hanno inviato la missiva anche ad Alfonso Mascitelli, direttore sanitario della Asl1.
L’assistenza notturna in ospedale per le mamme che hanno appena partorito è stata eliminata con l’emergenza covid. Per venire incontro alle esigenze delle neomamme sembrerebbe sia stato predisposto un nido interno con una professionista dedicata, a disposizione delle puerpere. Ma non basta.
Perché dopo la vicenda di Roma, tante donne in Italia hanno iniziato a far sentire la propria voce. Perché il parto a volte è devastante per il corpo di una donna, che si tratti di un evento naturale o di un cesareo, che è un’operazione chirurgica che toglie forza fisica ma anche psicologica.
In breve, le donne marsicane hanno chiesto l’accoglienza della sola richiesta di avere un’assistenza almeno la prima notte dopo il parto. Si tratta di ore in cui a volte si perde lucidità, in cui il corpo richiede riposo e in cui si dà troppo spesso per scontato che la donna ce la faccia da sola, con le proprie forze.
La maternità e tutto ciò che ne consegue è un evento naturale, scontato per una donna. È questo quello che “tutti” dicono. Ma forse solo una donna che ha vissuto l’esperienza di un parto sa di cosa si tratti. Che la tragedia di Roma risvegli qualche coscienza. È questo il messaggio che oggi arriva da un gruppo di mamme marsicane che sta per partorire e che ha bisogno di essere ascoltato.