Avezzano. Carenza di personale, l’ambulatorio di colposcopia viene chiuso e presto potrebbero essere a rischio anche alti servizi. Il tribunale per la difesa del malato, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni da parte di pazienti marsicane, ha scritto una lettera alla Asl Avezzano – Sulmona – L’Aquila chiedendo delucidazioni sulla chiusura dell’ambulatorio mercoledì 26 aprile che di fatto sarà chiuso per tre giorni – martedì 25, festa della Liberazione, e giovedì 27, giorno in cui in città si festeggia la Madonna di Pietraquaria. A rispondere al responsabile dell’associazione, Stefano Di Giuseppe, è stato il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia, Giuseppe Ruggieri, secondo il quale l’esame eseguito principalmente per prevenire e diagnosticare precocemente tumori del collo dell’utero non è urgente e quindi l’ambulatorio può anche essere chiuso temporaneamente dal momento che non ci sono medici a disposizione.
“La nostra unità operativa dal primo gennaio ha perso un dirigente medico, a tutt’oggi non ancora sostituito, un altro dirigente ha un problema familiare urgente, per cui il 26 non ho a disposizione un medico per gli ambulatori”, ha precisato Ruggieri, “inoltre l’esame di colposcopia non è un esame che riveste carattere di urgenza e la lista d’attesa non supera 10 giorni”. A rischio, sempre a causa della carenza di personale, ci sarebbero anche gli altri ambulatori. “Stiamo valutando la sospensione degli ambulatori di visite ed ecografie”, ha concluso il primario, “perchè il personale a disposizione riesce a malapena a garantire il servizio in reparto, in sala parto e in sala operatoria. Da gennaio abbiamo fatto tutti grandi sacrifici, rinunciando a giorni di ferie, ai riposi, ai corsi di aggiornamento, sperando in una soluzione rapida del problema. Adesso per lavorare in sicurezza e garantire un’assistenza adeguata alle pazienti siamo costretti a ridurre le attività”. E’ senza parole il responsabile del tribunale per la difesa del malato che cerca sempre di ascoltare i pazienti e dare loro delle risposte concrete. “In sostanza”, ha evidenziato Di Giuseppe, “sulla richiesta di chiarimento di un servizio sospeso il responsabile del settore ci annuncia che sarà costretto a ridurre anche altre attività ambulatoriali perchè c’è carenza di personale. Siamo arrivati quindi al punto che manca addirittura il personale per garantire i servizi minimi ai pazienti e questo è inconcepibile”.