L’Aquila. “Oggi si è svolto il Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno la nomina di viceministri e sottosegretari. Un appuntamento molto atteso e anticipato da giorni di aspro confronto all’interno della maggioranza di destra. Molte le aspettative anche sul territorio per l’appuntamento istituzionale che in molti si appettavano potesse mettere al centro le legittime aspettative di aree completamente tenute fuori dalla rappresentanza parlamentare. E invece abbiamo assistito, ancora una volta, a spartizioni di potere e poltrone da parte della destra ignorando territori e classe dirigente diffusa”. Così in una nota il segretario provinciale Aq Francesco Piacente, la Segretaria Pd Avezzano Anna Paolini, il Segretario Pd Sulmona Franco Casciani.
“Alle recenti elezioni”, spiegano gli esponenti del Pd, “le candidature delle forze politiche della destra sulla nostra provincia hanno puntato su catapultati romani e esponenti dei partiti della città capoluogo. E’ stato così che, come abbiamo denunciato più volte, tutto il resto della provincia è rimasto completamente tagliato fuori, rappresentato solo dal nostro partito con la candidatura e la successiva elezione del Senatore Michele Fina.
Oggi con la partita dei sottosegretari si sarebbe potuto porre rimedio a questo evidente squilibrio dando
rappresentanza a Marsica, valle Peligna e Alto Sangro ma le nomine sono ricadute ancora una volta dentro
logiche molto anguste e di palazzo”.
“Ancora una volta”, concludono, “la mortificazione dei tanti amministratori e dirigenti che il centrodestra esprime ma che, ormai è sempre più chiaro sono ritenuti solo portatori di acqua e fuori dalle decisioni che contano. Nessun altro amministratore e dirigente poteva occuparsi di agricoltura in Marsica? E nessun altro poteva occuparsi di sviluppo in una terra come quella della Valle Peligna? E’ evidente che si è anteposto l’equilibrio di potere all’equilibrio politico generale. La destra svela il suo vero volto e le sue autentiche intenzioni: il consenso è solo la base larga di una piramide dal vertice molto stretto, sempre più stretto e funzionale a logiche estranee agli interessi dell’intero territorio”.
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