Anche la nautica ne ha risentito, ma all’avvio della stagione estiva 2020 gli appassionati italiani e i tanti stranieri innamorati delle nostre coste, sono corsi alle loro barche o alla ricerca di mezzi da noleggiare.
La scorsa estate infatti, in Sicilia come in altre regioni tipicamente meta di turismo legato al mare, era difficilissimo trovare imbarcazioni libere per il noleggio.
Abbiamo intervistato Leopoldo Rodriquez, fondatore di Rodriquez Consulting professionista e figlio d’arte, impegnato nella fornitura di servizi a numerose società di charter spaziando dalla pianificazione del business ai servizi tecnici per la consulenza e il support per l’acquisto, la vendita, il refit e la trasformazione di qualsiasi tipo di yacht.
Rodriquez è un nome che suona familiare a molti a molti appassionati di nautica, infatti, presente nell’industria navale dal 1887, il cantiere della famiglia capitanato dall’omonimo bisnonno di Leopoldo, a Messina si occupava di riparazione di sommergibili e navi.
Nel 1951 Rodriquez Cantieri Navali brevetta l’aliscafo e fonda la SNAV, Società di Navigazione Alta Velocità, divenendo poi, negli anni ’90, il primo cantiere navale privato ad essere quotato in borsa.
Rodriquez ha acquisito e gestito marchi storici come Baglietto (Varazze), Morgan Yacht e altri importanti nomi storici della nautical italiana. Tra le tante costruzioni ha realizzato icone dello yachting come il Wally 118 utilizzato per le riprese del film “The Island” con Ewan Mcgregor (vedi immagine).
Poi “Ocean Emerald” disegnata da Lord Norman Foster (nell’immagine con giacca verde) – anch’essa presente sul grande schermo ma nel film Point Break 2 – (l’architetto che ha progettato l’iconico palazzo a forma di ‘missile’ il Gherkin della città di Londra).
Il legame tra il cinema e I Cantieri Navali Rodriquez era già stato segnato dalla presenza dei suoi aliscafi nelle pellicole di 007, dove Sean Connery nei panni di James Bond (foto a seguire) girò scene memorabili per il film “Thunderball”.
L’ultimo progetto del contemporaneo Leopoldo Rodriquez è Hyper Yacht, primo yacht aliscafo ad ali completamente sommerse, capace di ridurre il consumo di carburante di oltre il 45% “volando” a tre metri sul pelo dell’acqua, offrendo un confort di navigazione più paragonabile ad un aereo che non ad un traghetto (video).
Il prototipo di questa rivoluzionaria imbarcazione è già stato prodotto in versione passeggeri.
Di seguito l’intervista a Leopoldo Rodriquez fatta da Angelo Colombo con un focus particolare sul noleggio d’imbarcazioni:
Qual è la prospettiva post-covid della nautica italiana e del turismo nautico nel Mediterraneo e in l’Italia in particolare?
Nonostante le ovvie difficoltà della stagione, durante il periodo estivo è stato molto complicate soddisfare le tante richieste che abbiamo ricevuto per il noleggio di barche di taglia media. Molti noleggi che non è stato possibile soddisfare durante la stagione passata sono stati già prenotati e riconfermati per quella successive, dunque, prevediamo per l’estate 2021 un sovraccarico di richieste addirittura più marcato, con un incremento stimato in non meno del 25% rispetto l’anno precedente la pandemia.
Perché si riferisce all’anno pre-covid?
Le misure restrittive imposte per fronteggiare l’emergenza pandemica, hanno introdotto numerose limitazioni alle persone, in particolare nella libertà di movimento sul territorio. La vacanza in barca e a vela in modo più marcato, assicura quella libertà che abbiamo perso tutti sulla terra ferma. Si consideri poi, che oggi grazie alla tecnologia la necessità di rientrare in porto è ridotta al minimo, con i dissalatori si produce acqua dolce e potabile in grandi quantità, le barche consumano meno e questo implica minori rifornimenti. Tutti noi abbiamo sviluppato un’attenzione nuova verso il rischio derivato dalla frequentazione di luoghi affollati, ritengo che alcuni atteggiamenti legati a questo non scemeranno con il passare della situazione virale e per questo, la barca rappresenta il luogo dove potersi godere la libertà assoluta. La libertà derivata dal poter navigare in assoluta sicurezza verso mete marine meravigliose, il Mediterraneo ne è pieno e l’Italia è capofila, anche quando queste per la loro popolarità sono molto frequentate permette di avere a disposizione il proprio spazio senza rischi.
Per cui secondo lei c’è business nel noleggio nautico?
Sì e in espansione, grazie anche alle piattaforme sul web in stile “Airbnb” gli armatori sono molto facilitati nel trovare i clienti e viceversa, i clienti sono facilitati a trovare gli armatori.
Inoltre, molte barche sono oggi facili da acquistare con poco investimento e c’è voglia e necessità di riprendere a lavorare nei cantieri di rimessaggio, nei settori dei servizi, quindi, comprare una barca da 11 a 16 metri è oggi abbastanza abbordabile economicamente, questo vale anche per yacht più grandi.
Il suo sito appare su Google primo ricercando le parole Yacht Charter Business plan, lei crede molto nel charter?
Siamo nella ‘Sharing Economy’, l’economia della condivisione, sappiamo bene che non tutti hanno il tempo e/o la voglia di gestire una barca propria, anche magari avendone le capacità finanziarie.Pertanto credo che quasi tutti quelli che si affacceranno alla nautica con l’acquisto di un nuovo yacht, avranno la tendenza a fare un minimo di attività di charter per coprire i costi o per farne un business full time, che a mio parere porta con sé anche uno stile di vita bellissimo.
La nautica è un club elitario e ha dei benefici sociali e di business non scritti secondo lei?
Mentirei se le dicessi di no, un po’ come tra auto d’epoca se ci si ferma al benzinaio ci si parla sempre, come fanno anche i motociclisti, nella nautica c’è un senso di comunità e il proprietario o un ospite a bordo di una barca da 20 mila Euro facilmente entra in confidenza con chi sta a bordo d’imbarcazioni da due milioni di euro. Va da sé che se il primo ha un’attività o un lavoro che può beneficiare del rapporto con il secondo, la passione comune per la nautica facilita l’iterazione fra i due.
Lei fa molte consulenze anche in Italiano attraverso il suo Yacht Charter Business Plan a chi vuole iniziare a noleggiare la propria barca, o a chi ne vuol comprarne una con questo scopo. Quali sono le domande più frequenti che le vengono rivolte?
Le più disparate, ma se dovessi fare una classifica direi che più frequentemente mi viene chiesto che barca comprare per una determinata area geografica o specifica attività, che canali usare per trovare clienti, come contenere o ridurre drasticamente i costi di manutenzione, o a volte di gestire il battello in charter per conto della proprietà. Questi sono gli argomenti più gettonati, ma poi ogni caso porta con sé valutazioni specifiche.
Angelo Colombo.