Avezzano. “Non trasferite i bus ad Anagnina, noi rischiamo la desertificazione dei nostri paesi”. E’ questo l’appello che i sindaci marsicani intervenuti ieri alla manifestazione contro il trasferimento dei terminal bus da Tiburtina ad Anagnina hanno lanciato nella speranza che tutto possa essere tenuto in considerazione in vista della decisione finale. “Qualcuno è venuto a chiedermi cosa stessimo facendo per impedire la realizzazione di questo spostamento”, ha commentato il primo cittadino Maria Olimpia Morgante di Scurcola Marsicana, “abbiamo detto che ci siamo impegnati a manifestare e che faremo del tutto affinché questa stazione possa essere mantenuta nel rispetto delle persone che la mattina viaggiano e devono arrivare a Roma per timbrare il cartellino. Se non si trova una soluzione molti saranno costretti ad andare via”.
Nel sit – in, al quale ha preso parte anche il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, e di Magliano de’ Marsi, Mariangela Amiconi, a tutela dei tanti pendolari che partono dal suo paese verso Roma, è stato ribadito a più voci che la scelta di Anagnina danneggerebbe troppo gli abruzzesi raddoppiando di fatto i tempi di percorrenza dei bus.
“C’è il serio rischio che qualcuno possa andare via dalla Marsica”, ha evidenziato Antonio Mostacci primo cittadino di Collarmele, “la situazione attuale è difficile e potrebbe essere ancora più complessa se i bus arrivassero ad Anagnina. Non bisogna poi dimenticare che c’è anche un problema di flussi di ritorno, i tanti che da Roma si spostano in Abruzzo e sarebbero penalizzati da questa scelta”.
I vertici regionali, rappresentati dal presidente vicario Giovanni Lolli, il presidente del consiglio Giuseppe Di Pangrazio, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Lorenzo Berardinetti e il consigliere con delega ai Trasporti, Maurizio Di Nicola, hanno assicurato di voler in tutti i modi tutelare studenti e lavoratori che ogni giorno fanno la spola tra la Marsica e Roma.
“Il problema è duplice”, ha dichiarato il primo cittadino di Pescina, Stefano Iulianella, “e abbiamo paura che possa portare a un’altra scelta di vita da parte dei nostri concittadini. Viviamo uno spopolamento fortissimo e temiamo che con questa scelta possa aumentare. Non ci dimentichiamo poi di quanti si muovono per problemi di salute e potrebbero pagarne le conseguenze”.