Avezzano. Hanno incrociato le braccia per dire no al decreto “La buona scuola” che a metà mese potrebbe cambiare il mondo dell’istruzione. Non sono saliti in classe, ma hanno preferito chiudere i registri e i libri per un giorno e scendere in piazza. Insegnanti delle scuole per l’infanzia, primaria, media e superiore, si sono ritrovati intorno alla fontana di piazza Risorgimento contro questa nuova legge che darebbe più potere ai dirigenti scolastici ed escluderebbe gli insegnati dalle attività. Con tanti palloncini colorati si sono incontrati intorno alla fontana e hanno ricordato gli articoli articoli 3, 33, 34 e 97 della Costituzione italiana. Fischietti e battiti di mano, poi, hanno voluto richiamare l’attenzione dei passanti su di loro per far capire a tutti che La buona scuola non premia l’istruzione. L’affluenza dei docenti marsicani allo sciopero nazionale è stato molto alto. In molti istituti della città e dell’intero territorio le lezioni non si sono svolte.