Avezzano. Un chiaro messaggio è stato lanciato questa mattina dai caselli autostradali di A24 e A25: i pedaggi non devono essere aumentati. L’ombra del caro ticket continua ad aggirarsi sull’autostrada che collega l’Abruzzo con il Lazio non senza preoccupazioni da parte di amministratori, pendolari e autotrasportatori.
Questa mattina il comitato degli oltre 112 sindaci, ai quali si sono uniti gli autotrasportatori, i senatori e gli onorevoli, i rappresentanti istituzionali della Regione e della Provincia, ha presidiato i caselli di Castel Madama, Vicovaro – Mandela, Carsoli, Magliano dè Marsi, Celano – Aielli, Pescina, Cocullo, Sulmona – Pratola Peligna, Colledara – San Gabriele, Tornimparte e Valle del Salto per sensibilizzare gli automobilisti e far conoscere loro la battaglia che stanno portando avanti da mesi.
Non si sa ancora nulla, infatti, in merito al Piano economico finanziario che dovrebbe garantire 5 miliardi per A24 e A25 e bloccare definitivamente gli aumenti. A dicembre scorso, infatti, Strada dei Parchi annunciò lo stop al caro pedaggi del 34,75%, inizialmente previsto per il primo gennaio, invitando il governo a sbloccare il Pef nel quale sono previsti anche . Il tutto doveva essere fatto entro sei mesi, cioè non oltre il primo luglio data in cui, se non fosse accaduto nulla, Strada dei Parchi avrebbe fatto scattare gli aumenti. A poco meno di 70 giorni da quella data nessuno sa a che punto è il Pef e se il caro pedaggi potrà essere scongiurato o no.
Questa mattina, insieme ai sindaci, c’erano anche gli esponenti di Fratelli d’Italia a presidiare i caselli autostradali. Hanno partecipato alla protesta dei sindaci l’onorevole Lucia Albano, l’onorevole Francesco Lollobrigida, l’onorevole Mauro Rotelli, l’onorevole Massimiliano De Toma, l’onorevole Rachele Silvestri, il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi e l’assessore regionale Guido Liris, il sottosegretario Umberto D’Annuntiis, i dirigenti di partito Benedetta Fasciani e Riccardo Zazza.
“Le prospettive annunciate sono inaccettabili”, ha commentato Sigismondi, “perché avrebbero ripercussioni insostenibili a carico di tutti i cittadini abruzzesi, di chi utilizza l’autostrada per venire in vacanza in Abruzzo, per i pendolari e per tutti coloro che percorrono la tratta per il trasporto merci. Non si può, così come rappresentato dai nostri esponenti parlamentari, sfuggire a un confronto tra Governo e Concessionaria al fine di trovare una mediazione che eviti il danno economico a carico dei cittadini. Ci auguriamo che il ministro Giovannini e il presidente del Consiglio Draghi, dopo numerose sollecitazioni fatte non solo dai parlamentari ma anche dal presidente della Regione Abruzzo, capiscano che va trovata una soluzione prima della fine di aprile, quando avverrà l’aumento annunciato”.