Sante Marie. A fine dicembre la Direzione Strategica Aziendale della Asl ha deciso di delocalizzare il canile sanitario marsicano di Sante Marie nel capoluogo di regione.
Così decidendo, ha sabotato il futuro della lotta al randagismo e della difesa del benessere animale, e forse annullato i risultati raggiunti. La decisione ha legato le mani a più di trenta volontar* cinofil* marsican* e provinciali, ad Associazioni riconosciute, che, ogni giorno, da anni, hanno provato a collaborare con il canile sanitario marsicano e con la dirigenza della Asl locale, adoperandosi con sacrificio e abnegazione nel trovare adozione a molte migliaia di cani accalappiati. Segnalandoli, accudendoli e trovando loro adozione, le/i Volontar* della Marsica e di tutta la Provincia dell’Aquila hanno prodotto un risparmio calcolato approssimativamente di almeno trentatré milioni di euro solo negli ultimi cinque anni. Trentatré milioni di euro a quinquennio altrimenti sottratti alle casse comunali per sostenere il ricovero a vita dei cani. Fondi che
potrebbero essere destinati ad altre necessità.
La presenza del canile sanitario marsicano nel nostro territorio, in particolare, è stata garanzia di: Legalità, poiché segnalando alla ASL situazioni di maltrattamento, di nascite illecite, di randagismo e interponendosi tra le istituzioni, gli adottanti e la Asl, prendendosi cura di questi animali le/i volontar* marsican* hanno reso la loro vita ed il Nostro territorio più sicuro, più
salubre e più civile. Trasparenza, poiché agendo con la presa in custodia e seguendo scrupolosamente le adozioni, in base alle regole concertate con la Asl e con la legge regionale, i/le volontar* seguono i cani adottati nel loro intero percorso di vita, dall’entrata in canile in poi, riducendo il fenomeno dell’abbandono o della rinuncia di proprietà. Potendo così fornire prove concrete del lavoro svolto gratuitamente.
Economicità, perché grazie alla presenza del sanitario di Sante Marie, i/le volontar* marsican* impegnat* nelle adozioni hanno consentito ai Comuni convenzionati di risparmiare milioni di euro, altrimenti spesi in rette da pagarsi ai gestori dei canili privati. Per queste ragioni e, soprattutto, per il benessere animale, i/le Volontar* di tutta la regione chiedono alle istituzioni, ai sindaci in primis, alla Regione, alle parti sociali e politiche, di intervenire affinché :
-Il canile sanitario marsicano resti operativo nel territorio della Marsica;
-Sia concertata e pretesa da parte dei Sindaci nei bandi di gara la presenza delle
Associazioni di volontariato accreditate nei canili rifugio / asili privati convenzionati: con
l’impegno delle associazioni a relazionare puntualmente ai Sindaci le strategie di
adozione e le condizioni di detenzione dei cani in canile;
-Siano finalmente messe in atto politiche di sensibilizzazione e campagne per la
sterilizzazione dei cani privati, per il controllo e monitoraggio, e in generale misure
pensate di prevenzione, riportate chiaramente nel “Manifesto per la lotta al
randagismo”;
-Siano coinvolte sempre le Associazioni di volontariato nella revisione delle leggi o
regolamenti d’ambito o nuove delibere.
Tali proposte sono volte a terminare, una volta per tutte, l’abominio della *tratta dei cani* che è sotto gli occhi di tutti, e a scongiurare il triste fenomeno dei ribassi d’asta nelle gare di affidamento della gestione. Il vero risparmio non sarà mai e non deve essere ottenuto sulla pelle degli animali, riducendo all’osso la spesa necessaria a garantirne la mera sopravvivenza in canile. Il vero e duraturo risparmio dell’Amministrazione Comunale su questo argomento può essere realizzato solo facilitando l’operosità e le abilità del terzo settore, di noi volontari/e animalisti/e e di quella grande parte della cittadinanza, sempre più crescente, interessata all’argomento e disposta a rendersi utile.