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No al femminicidio: i diritti di difesa delle donne molestate: consigli dell’esperto 1/2

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
19 Ottobre 2013
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Avezzano. Ogni caso di violenza sulle donne che sentiamo in televisione o che leggiamo sui giornali ci sembra lontano, quasi come se non ci appartenesse. Mercoledì, invece, proprio qui nella nostra zona abbiamo assistito ad un caso che ha visto coinvolte due donne, una madre e una figlia di soli 21 anni. Marsicalive ha voluto promuovere un’iniziativa per manifestare il suo orrore nei confronti di questo fenomeno. Sono arrivate in redazione centinaia di foto, Ansa e Agi, le principali agenzie di stampa nazionale ne hanno parlato, e noi vi ringraziamo molto per l’adesione. Tutte le donne della Marsica e non solo, unite in un’unica battaglia. Abbiamo deciso in questa occasione di intervistare due figure che lavorano per garantire due diritti fondamentali alle persone vittime di violenza: il diritto di difesa e il diritto ad avere un sostegno psicologico.

Dal punto di vista giuridico-legale, abbiamo contattato l’avvocato Gianluca Motta, che proprio ieri si è occupato di un caso di maltrattamento sulle donne.

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Come abbiamo già scritto lei giovedì ha difeso una donna vittima di violenza. E’ soddisfatto del risultato ottenuto?

“La parte civile è una giovane donna che nel corso degli anni è stata sottoposta a continui atti di violenza fisiche e morali da parte di quello che era il suo compagno nonché padre di suo figlio. Questi sottoponeva la ragazza a continui ed abituali maltrattamenti in ripetute percosse, minacce ed ingiurie. Addirittura una volta l’imputato entrava a forza nell’abitazione in uso alla donna ed al di loro figlio minore, forzando la porta di accesso così da rompere i chiavistelli a chiusura della stessa; una volta entrato la percuoteva e la minacciava di morte davanti agli occhi terrorizzati del figlioletto. La giovane ha avuto ,pero’, la forza di ribellarsi a questa drammatica situazione e chiedere aiuto prima che la situazione degenerasse irreversibilmente. Le forze dell’ordine, nello specifico i carabinieri di Tagliacozzo, sono stati molto attenti ed hanno avuto un ruolo fondamentale per inchiodare il molestatore alle proprie responsabilità . L’uomo è stato condannato a nove mesi di reclusione . La mia assistita si è ritenuta soddisfatta.”

Negli ultimi tre anni saprebbe indicarci il numero dei casi di violenza nei confronti delle donne nella zona della Marsica di cui lei si è occupato? Sono coinvolti sempre stranieri o anche italiani?

“Molte volte le donne vittime di violenza non hanno la forza, per svariati motivi (paura, vergogna), di denunciare quanto da loro subito. Pertanto ritengo che spesso atti di violenza non arrivano nelle aule di tribunale ma si fermano all’interno delle abitazioni, dei luoghi di lavoro, che purtroppo per molte si trasformano in autentiche prigioni. Secondo un recentissimo studio Istat in Italia 6.743.00 donne tra i 16 e i 70 anni sono state vittime di abusi fisici o sessuali. Il 14,3 per cento delle donne italiane è stata vittima di violenza da parte del partner; tuttavia solo il sette per cento lo ha denunciato. Un rapporto EURES-ANSA ha portato alla luce un’altra grave conseguenza della violenza domestica; si è scoperto che un omicidio su 4 in Italia avviene in famiglia, tra le mura domestiche: il 70% delle vittime sono donne e in 8 casi su 10 l’autore è un uomo. Ritengo che nella Marsica la media non si discosti molto da quella nazionale. Per quanto riguarda la nazionalità degli aggressori e vittime, sono da ritenersi sia italiani che stranieri. Gli aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici, senza distinzione di età, razza, etnia.”

Cosa sta facendo lo stato italiano per contrastare queste violenze?

“Proprio per contrastare il crescente fenomeno delle violenze contro le donne sono state recentemente adottate norme di Legge volte a prevenire la violenza , proteggere le vittime e punire severamente i colpevoli. Nello specifico sono state previste: Pene più severe ( aumento di un terzo della pena se alla violenza assiste un minore e/o se la vittima è in gravidanza e/o se la violenza è commessa dal coniuge (anche se separato) e dal compagno. Arresto obbligatorio in flagranza; allontanamento del coniuge violento da casa:alle forze di polizia viene data la possibilità di buttare fuori di casa il coniuge (o compagno) violento se c’è un rischio per l’integrità fisica della donna. I destinatari di questo provvedimento potranno essere controllati attraverso il braccialetto elettronico. Querela irrevocabile: una volta sporta querela per violenza e maltrattamenti, quella querela sarà irrevocabile. Corsia giudiziaria preferenziale,i tribunali potranno adottare delle corsie preferenziali per i processi per femminicidio e per maltrattamenti. Le vittime sono costantemente informate sull’iter giudiziario.”

Quali consigli può offrire a tutte le donne che subiscono violenze?

“E’ fondamentale rompere l’isolamento e trovare il coraggio di parlare con qualcuno di ciò che avviene fra le mura domestiche. Ci si deve rivolgere senza ritardo direttamente alle Forze dell’Ordine oppure ad un Legale che possa prendersi cura della situazione e seguirla nell’iter giudiziario . E’ importante individuare testimoni; se ci sono dei referti medici vanno portati dove ci si reca per sporgere denuncia o consegnati all’Avvocato. Oltretutto lo Stato italiano si prende carico delle spese di assistenza di chi è in difficoltà economica. Con il sistema del cd. “patrocinio a spese dello Stato” coloro che hanno un reddito inferiore agli undici mila euro annui circa possono farsi assistere gratuitamente da un Legale.” Silvia Federici

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