Avezzano. Giunge chiara, forte, inequivocabile, la richiesta, da parte di diverse associazioni marsicane, di sospendere, nei comuni del territorio, i botti e i fuochi d’artificio in occasione del periodo natalizio, e per tutta la giornata di capodanno. La Croce Verde Avezzano Onlus, l’Enpa – sezione di Avezzano e l’associazione Eingana, uniscono le forze e lanciano un vero e proprio appello alle amministrazioni comunali marsicane per chiedere che venga proibito l’uso dei “botti” o, quanto meno, arginato e tenuto sotto controllo. Come ogni anno, il rischio di feriti, più o meno gravi, è altissimo, esattamente come il numero di animali, a quattro zampe o volatili, che muoiono per infarti da spavento o riportano seri deficit all’udito. L’appello, pubblico, è unanime: “divertirsi va bene, ma tuteliamo i nostri bambini e i nostri cari, rispettiamo l’ambiente e il mondo degli animali.”
Eleonora Valent, dell’Associazione Eingana
“Deflagrazioni assordanti, esplosioni a raffica, scie luminose, scoppi improvvisi: l’equivalente sonoro di una scena di guerra nei nostri festeggiamenti di fine anno. E’ allarmante il numero di interventi al pronto soccorso per ferite prodotte da esplosioni di fuochi d’artificio. Anziani e bambini, spesso, sono le prime vittime di polveri sottili quali stronzio, bario, rame, alluminio, titanio e ferro che vengono rilasciate dalla combustione degli spari. E’ ora di imparare a riconoscere la sofferenza di chi non ha modo di descriverla e che, nel suo apparente mutismo, paga il prezzo più alto alle nostre abitudini di festeggiamento. Pensiamo ai molti animali che condividono i nostri spazi e che sono fortemente traumatizzati dai rumori dei fuochi d’artificio. Rumori, questi, che cani e gatti percepiscono enormemente amplificati e che, non potendo essere riconducibili alla logica dell’animale, divengono fonte di ansia, paura incondizionata, terrore. Non sono rari i casi di cani che, nell’intento di fuggire dai botti, si gettano dal balcone o corrono all’impazzata per strade trafficate. E stessa sorte subiscono gli animali selvatici che il terrore prodotto da improvvise detonazioni può spingere a una fuga incontrollata e spesso rovinosa. Per gli uccelli diurni, inoltre, la fuga nel buio della notte, spaventati da scie luminose e spari, si conclude spesso con un impatto funesto contro case, lampioni o automobili. Perché, quindi, non tornare ad un gioioso capodanno fatto di musica, canti e danze, volendo un pò più di bene a noi stessi ed ai nostri amici di penne o di pelo? A nome dell’associazione zooantropologica “Eingana” e di molti che, come noi, vorrebbero un capodanno di gioia ed allegria, senza inutili sofferenze per persone e animali, chiediamo alle amministrazioni di emettere, come già negli anni precedenti, un’ordinanza che possa bandire, per il periodo delle feste natalizie, ogni genere di fuochi artificiali dal territorio di Avezzano”.
Fabio Gallese – presidente Croce Verde Avezzano Onlus
“Torna il capodanno e, come sempre, l’usanza dei botti. Non so quale sia il gusto nel sentir detonare gli esplosivi per le strade, ma posso fare un elenco dei motivi per cui è dannoso. I giovani, presi dalla competizione del “botto più forte”, diventano imprudenti e corrono il rischio di ferirsi gravemente. Fra loro si fa a gara a chi ha l’ordigno più pericoloso, chiamato con nomi fantasiosi, legati al momento, e che sono la brutta copia dell’antica tradizione in cui, a capodanno, si bruciavano, in segno di rinnovamento, le “cose vecchie”, per far posto alle cose nuove.
Gli animali, specie quelli da compagnia come gatti e cani, che hanno udito e odorato molto sviluppati, non comprendono la mania dei botti e si spaventano. Oltre a ricordare che sono vietati dal Testo Unico di Pubblica Sicurezza all’interno dei centri urbani, si ricorda che sono (o meglio, sarebbero) utilizzabili solo da esperti per via della loro pericolosità, della naturale instabilità della polvere pirica usata e dello stato alcolico alterato e/o della giovane età di chi, inesperto, vuole l’effetto a tutti i costi. Ogni anno muoiono decine di persone, o rimangono storpie a vita, per incidenti legati ai fuochi d’artificio. Seguiamo il consiglio spassionato degli animali, che non ne sopportano il terribile olezzo di zolfo che attacca la gola e la irrita, il fumo acre, che manda di traverso ciò che si è appena mangiato (a caro prezzo al veglione), il rumore improvviso e dannoso, che ti fa sobbalzare, e che danneggia l’udito, spesso irrimediabilmente. Non solo, la sporcizia il giorno seguente e la presenza di ordigni inesplosi, lasciati abbandonati alla mercé di ogni bimbo incuriosito dai vivi colori di queste mine mortali.
Pertanto, a nome di tutti i volontari del soccorso chiedo, e insisto, nel chiedere che l’amm.ne comunale vieti, sin dalla settimana di Natale, l’uso all’interno del centro urbano di ogni ordigno, ( raudo, petardo o simili), ne controlli la vendita e/o il possesso nei minori, che più ne abusano, e vigili che a usare quelli autorizzati, fuori dai centri urbani come il t.u.l.p.s. prevede, siano solo soggetti abilitati. Bene ha fatto questa amministrazione a vietare i botti lo scorso anno. Diciamocelo una buona volta: era ed è una usanza becera”.
Elga Blasetti – Presidente Enpa sez. Avezzano
“Eccoci qui, come ogni anno, a combattere contro l’uso dei fuochi pirotecnici per festeggiare il capodanno. Le persone, però, si godono lo spettacolo ignorandone gli effetti negativi. Oltre a produrre polveri sottili, rilasciando diossine che riverberano nell’aria, nell’ambiente e nell’acqua, arrecano seri danni a chi soffre di malattie respiratorie. Causano, inoltre, danni all’udito e, cosa gravissima, provocano la morte di numerosi animali e volatili. Dobbiamo pensare che il loro udito è molto più sensibile del nostro e ciò che a noi può sembrare forte, per loro diventa letale. L’anno scorso sono scomparsi numerosi animali di proprietà, impauriti dai fuochi, e tanti altri sono morti d’infarto. Dobbiamo pensare alla nostra salute e anche alla loro, non abbiamo bisogno di tanto frastuono per avere un buon anno. Impariamo a rispettare ciò che ci circonda. Amiamo la nostra terra e i suoi esseri viventi”. Federico Falcone