Avezzano. Allarme tra gli studenti della della facoltà di Scienze infermieristiche di Avezzano. La Asl ha tagliato la figura del coordinatore universitario e in facoltà è scoppiato il caos. A lanciare l’allarme era stato, in un primo momento, il professor Loreto Lancia, presidente del corso, e ora gli studenti temono di essere costretti a trasferirsi all’Aquila. La Asl, in sostanza, ha unificato le tre figure che erano in servizio nei corsi di laurea di Avezzano, L’Aquila e Sulmona, mettendo a disposizione un unico dipendente per tutti. La scelta, dettata da questioni di risparmio e riduzione dei costi, non è andata giù ai circa 400 studenti che si sentono privati di una figura insostituibile e un punto di riferimento per tutti i ragazzi. Di conseguenza si teme che venga abbassato lo standard di efficienza a causa dell’assenza di tale figura o di un indebolimento di essa che deve dividersi per tre università. E quindi di conseguenza si teme che per la sopravvivenza del corso di laurea ad Avezzano.
“Il coordinatore è una figura importante per l’Università e gli studenti affermano”, Marianna Proietti, Valeria Caponnetto, Luigi Rubini e Ludmila Provocovitch, “alcuni degli universitari che frequentano il corso, “e tutti ci rendiamo conto che una sola persona per i corsi dell’Aquila, di Avezzano e di Sulmona non è sufficiente per svolgere le mansioni che un compito così gravoso come quello del coordinatore richiede”. Dalla Asl non la pensano così e sostengono che non si possono togliere tre dipendenti per la stessa funzione dalle attività dell’azienda sanitaria. Per tale motivo chiedono che anche l’università faccia la sua parte. Dalla Asl hanno spiegato che nonostante i costi si deciso di mettere a disposizione comunque una figura che possa svolgere le attività previste per i tre corsi proponendoperò che anche ‘Università ne metta a disposizione uno per Avezzano. Ora si teme anche per il coordinatore del corso di laurea in fisioterapia che potrebbe essere ugualmente unificato con quello dell’Aquila.
GLi studenti, però, annunciano proteste.