Avezzano. Epidurale? Qui non è possibile farla. Questa la risposta che le mamme marsicane riceveranno quando si recheranno all’ospedale di Avezzano per dare alla luce i loro bambini. E’ sfumata nuovamente, infatti, l’ipotesi di istituire il parto indolore nella Marsica. La possibilità di partorire senza soffrire troppo grazie al protossido di azoto era stata ipotizzata nel 2016, ma poi tutto è finito nel dimenticatoio perché, a detta della Asl, non c’era personale a sufficienza per eseguirla. L’ipotesi che il parto indolore potesse essere svolto solo all’Aquila è stata confermata qualche giorno fa con delibera numero 63 del 21 gennaio 2019 che dà la possibilità al personale del San Salvatore di specializzarsi in questa pratica già adottata in molti ospedali italiani. Il direttore generale della Asl, Rinaldo Tordera, ha dato l’ok affinchè 12 unità dell’ospedale dell’Aquila, tra anestesisti e ostetriche, possano partecipare a un corso a Reggio Emilia per il servizio di parto analgesia con l’obiettivo di incrementare il numero dei parti.
Avezzano, che ogni anno supera la soglia dei 1.200 parti, ha richiesto più volte di poter eseguire il parto indolore proprio per l’afflusso smisurato di puerpere. Ma questo sogno nel cassetto del reparto di ostetricia e ginecologia del Santi Filippo e Nicola è svanito ancora una volta. Ora si teme che questa pratica molto diffusa in tutta Italia possa spingere molte future mamme a spostarsi dalla Marsica verso L’Aquila facendo salire l’asticella dei parti nel capoluogo e facendo scendere quella dell’ospedale di Avezzano che attualmente è al terzo posto per numeri dopo Pescara e Chieti.
“Il primo novembre dello scorso anno sono intervenuto evidenziando come il direttore della Asl volesse istituire il parto indolore solo all’ospedale dell’Aquila e non anche ad Avezzano”, ha spiegato Massimo Verrecchia, candidato con Fratelli d’Italia al consiglio regionale, “questa mia ipotesi fu smentita e invece a distanza di mesi viene disposta la partecipazione di 12 persone a un corso per il servizio di parto analgesia per il solo ospedale dell’Aquila con l’intento di incrementare il numero dei parti, come riportato testualmente nella delibera. Un vero e proprio atto discriminatorio nei confronti della Marsica che non può essere tollerato”