Avezzano. Il consigliere della provincia dell’Aquila, Roberto Giovagnorio, ha più volte denunciato, insieme ai sindaci del territorio, le gravi condizioni in cui verserebbe la sanità nella Marsica. Condizioni di estrema precarietà, che secondo il consigliere provinciale, l’emergenza Covid-19 ha ulteriormente evidenziato, mettendo in luce una situazione di estrema fragilità.
“Fra le tante croniche difficoltà, e l’attuale situazione emergenziale, che ora sembrerebbe sotto controllo”, dice Roberto Giovagnorio, “ci sono alcuni segmenti che ancora non trovano risposta, tra le pieghe di una burocrazia che penalizza l’utenza, che affronta situazioni articolate e complesse. Parlo dei pazienti oncologici e dei loro familiari, che ogni giorno li assistono nella difficile battaglia per la vita o, nei casi più disperati, hanno l’angoscioso compito di accompagnarli verso l’ultimo viaggio”. Un tema forte quello che affronta il consigliere provinciale che continua: “sto parlando di situazioni strazianti, rese ancora più laceranti da tecnicismi astrusi che, nella Marsica, costringono le commissioni mediche a non operare, seppure siano pronte a farlo. Ciò accade perché i locali di via Monte Velino ad Avezzano, non rispettano i parametri delle direttive precauzionali dettate dall’emergenza Coronavirus. Sembrerebbe che le commissioni non riapriranno nemmeno per visionare la documentazione che i medici potrebbero valutare anche senza la presenza fisica del paziente”.
“Dal mese di febbraio 2020 nessuno è stato più chiamato a visita”, denuncia Giovagnorio, “dopo tre mesi, che si sarebbero potuti utilmente impiegare per adibire i locali in condizioni tali da effettuare le sedute di commissione, a oggi, non sono ancora pronti. Per questo rivolgo un appello alla politica Regionale, all’Assessore alla Sanità, Nicoletta Verì e al Presidente Marsilio, affinché sollecitino i responsabili tecnici ad adottare i provvedimenti del caso”.
“Capisco il momento di difficoltà”, conclude, “ma ora tante persone, troppe, aspettano di essere chiamate per la visita e ancora non abbiamo i locali a norma. Occorre restituite ai malati oncologici la possibilità di curarsi e di essere assistiti nel migliore dei modi, perché ogni giorno, ogni settimana, ogni mese in più che passa potrebbe essere troppo tardi”.