Canistro. Dopo vari incontri nella sede della Regione Abruzzo, la Casa di cura Ini di Canistro non è arrivata a un l’accordo e di conseguenza non ha potuto procedere alla firma del contratto per l’ospedalità privata per l’anno 2013. Il contratto proposto dalla Regione prevede sia l’abbattimento dei posti letto per acuti che da 41 passerebbero a 35 , sia un abbattimento del budget di circa 1milione trecentomila euro. La Regione non ha tenuto conto che la Casa di cura Ini di Canistro occupa circa 150 dipendenti impegnati per la produzione dei 10 milioni di euro circa di fatturato, dei quali solamente 2 milioni vengono pagati dalla Regione Abruzzo direttamente, invece, circa 8 milioni la struttura, visto le alte specialistiche che effettua, li fattura alle altre Regioni creando anche un guadagno all’Abruzzo. Pertanto con il taglio su 2 milioni di euro circa il milione e trecentomila previsto come abbattimento, la Regione annulla praticamente le prestazioni per i pazienti del territorio. Nel mese di luglio la Regione ha notificato alla Ini la procedura di revoca della convenzione che porterebbe la struttura a chiudere al massimo entro il mese di settembre nel frattempo la Casa di cura Ini di Canistro non sta ricevendo alcun pagamento relativo alle prestazioni rese fino a maggio 2013, tantomeno per il saldo del 2012, invece le strutture sanitarie che hanno firmato il contratto stanno regolarmente ricevendo i pagamenti. La situazione sta provocando una grave crisi finanziaria infatti la Casa di cura Ini di Canistro si vede costretta a bloccare il pagamento degli stipendi a tutti i 150 dipendenti programmando anche la cessazione dell’attività e il licenziamento degli stessi. La Direzione della Ini auspica che l’intervento del Sub Commissario nonché Presidente della Regione Gianni possa consentire alla struttura sanitaria di procedere alla firma del contratto prendendo atto delle richieste fatte dalla struttura.