Avezzano. “Entro il 24 di luglio il presidente del consiglio comunale, Domenico Di Berardino, aveva l’obbligo di riunire il consiglio comunale di Avezzano come previsto dallo statuto.
Lo afferma il coordinatore cittadino di Avezzano del Pdl, Aurelio Bruni, dopo che la riunione dei capigruppo ha visto il centrodestra compatto nel non votare la decisione della sinistra di riunire il consiglio il 31 luglio.
Con una istanza formale, protocollata il 4 luglio, i consiglieri del Pdl hanno richiesto un consiglio sulla incompatibilità del sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio. Lo statuto infatti recita che il presidente del consiglio comunale “è tenuto a riunire il consiglio in un termine non superiore a 20 giorni quando lo richiedano un quinto dei consiglieri…”.
Ciò non è avvenuto e il Pdl promette battaglia.
“Chiediamo ufficialmente al Prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci, un intervento su questo gravissimo fatto ad opera del presidente del consiglio che ha palesemente violato lo statuto non garantendo l’imparzialità del suo ruolo e mantenendo la casacca politica della sinistra”, ha affermato Bruni.
Purtroppo il presidente del consiglio Di Berardino ha dimostrato di non essere il garante dello statuto e di conseguenza ha voluto recitare un ruolo politico di parte per ‘coprire’ il sindaco Di Pangrazio che versa in un palese stato di incompatibilità. Il Pdl richiede con forza, e a nome di tutti i suoi consiglieri comunali, la rimozione della sua incompatibilità che i suoi alleati, come il Pd, sostengono non sussista. Ma i fatti ed i comportamenti come quello di oggi dimostrano il contrario. La mancata convocazione del consiglio”, conclude Bruni, “è l’ennesima riprova della scarsa tensione democratica di una maggioranza che intende imbavagliare il civico consesso ed impedire il dissenso. Si tratta, com’è di tutta evidenza, di un vero e proprio vulnus democratico che non solo chi è sui banchi del Consiglio Comunale ma che tutti i cittadini hanno il dovere di conoscere e di fronteggiare. Il nostro auspicio è che all’interno della maggioranza stessa ci sia qualcuno di buon senso che rigetti con forza questo tipo di arroganza che si manifesta quotidianamente”.
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