Avezzano. La prima emergenza non è ancora cessata, ma in vista della nevicata di domani si fa già un bilancio di quanto accaduto e si cercano i primi responsabili. Secondo i sindaci, la Protezione civile nazionale non è mai arrivata nella Marsica, né mettendo a disposizione mezzi, né con propri uomini. Neanche l’ombra del suo capo, Franco Gabrielli «impegnato forse», come dicono i sindaci, «con le polemiche a Roma». Tanto che è dovuto arrivare l’esercito. Intanto la gente è ancora costretta a far fronte a veri e propri muri di neve davanti le proprie abitazioni e ci sono centinaia di famiglie ancora isolate. I sindaci chiariscono che tutto ciò che è stato fatto, bene o male, «lo hanno fatto i sindaci supplendo l’inefficienza di altri enti e pulendo strade di competenza altrui con i soldi delle proprie casse comunali già vuote, quindi coi soldi dei propri concittadini. Sotto accusa non solo la protezione civile, ma anche l’Anas. Basti pensale alla Tiburtina tra Avezzano e Carsoli impercorribile, oltre 40 chilometri di strada principale senza pulire per quattro giorni con persone costrette a dormire in auto, compresa un’ambulanza. Ma poi ci sono Trenitalia, che ha lasciato le persone bloccate in treno per tutta la notte, con la linea poi interrotta per giorni. Senza parlare dell’Autostrada dei Parchi, con centinaia e centinaia di persone ospitate di notte a Carsoli nelle scuole e dentro il municipio, molte delle quali hanno anche avuto da ridire sull’accoglienza dell’amministrazione. Ma soprattutto sotto accusa, dopo la protezione civile, c’è la Provincia che gestisce quasi tutte le strade che portano alle frazioni, rimaste isolate per giorni, con le famiglie barricate dentro le case sommerse dalla neve. E non a caso il Comune di Sante Marie ha denunciato la Provincia alle Procure della Repubblica dell’Aquila e di Avezzano per interruzione pubblico servizio. «Dopo cinque giorni di ripetuti ed estenuanti solleciti all’amministrazione provinciale per lo sgombero e la pulizia delle strade di competenza della provincia, arterie che collegano il capoluogo di Sante Marie con le numerose frazioni, ancora risultava impraticabili, con il Comune costretto a barcamenarsi con i propri mezzi, che sarebbero invece dovuti servire per pulire le vie comunali. Invece le forse sono state rivolte prima a salvare la gente isolata senza cibo e senza medicinali urgenti, insomma, a salvare vite umane. Ora sarà la magistratura a rimettere in ordine le cose e a capire che cosa è successo.
Il sindaco di Avezzano Antonio Floris ammette che ad Avezzano la protezione civile non è mai arrivata, neanche mettendo a disposizione un solo mezzo. Lo stesso spiega il sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa così come tutti gli altri primi cittadini delle Marsica. Quello di Castellafiume, Aurelio Maurizi dice: «siamo stati abbandonati da tutti», e da solo il comune ha cercato di “sfondare” verso Avezzano il muro di neve sulla provinciale con mezzi propri, piuttosto che concentrare le energie sulle strade del suo comune. Così come il sindaco di Collarmele, Dario De Luca che coglie l’occasione per ricordare l’importanza dei piccoli comuni sottolineando che se non ci fossero stati sarebbe stata con grande probabilità «una vera e propria tragedia», per non dire strage. Un progetto di legge prevede l’abolizione dei comuni sotto i mille abitanti. E così via decine di sindaci, tutti la stesso ritornello: «non abbiamo visto nessuno, abbiamo fatto tutto da soli con le nostre forze e i nostri soldi».
Chi pagherà dunque, lo Stato? No, i Comuni che sborseranno denaro per le parcella di spazzaneve dei privati, ruspe, bobcat ecc. Spese che ricadranno sulle tasche dei cittadini, quegli stessi cittadini che il disagio lo hanno vissuto sulle proprie spalle. Insomma, “cornuti e mazziati”. Venerdì a Gabrielli spetterà il coordinamento di tutti gli interventi. Ma non si capisce bene cosa significhi in termini concreti. E’ probabile che venerdì tutte le strade (Comunali, Provinciali, dell’Anas ecc.) rimarranno bloccate e a pulirle, anzi a provarci, saranno di nuovo i sindaci, coi soldi dei cittadini.
Avezzano. La prima emergenza non è ancora cessata, ma in vista della nevicata di domani si fa già un bilancio di quanto accaduto e si cercano i primi responsabili. Secondo i sindaci, la Protezione civile nazionale non è mai arrivata nella Marsica, né mettendo a disposizione mezzi, né con propri uomini. Neanche l’ombra del suo capo, Franco Gabrielli «impegnato forse», come dicono i sindaci, «con le polemiche a Roma». Tanto che è dovuto arrivare l’esercito. Intanto la gente è ancora costretta a far fronte a veri e propri muri di neve davanti le proprie abitazioni e ci sono centinaia di famiglie ancora isolate. I sindaci chiariscono che tutto ciò che è stato fatto, bene o male, «lo hanno fatto i sindaci supplendo l’inefficienza di altri enti e pulendo strade di competenza altrui con i soldi delle proprie casse comunali già vuote, quindi coi soldi dei propri concittadini. Sotto accusa non solo la protezione civile, ma anche l’Anas. Basti pensale alla Tiburtina tra Avezzano e Carsoli impercorribile, oltre 40 chilometri di strada principale senza pulire per quattro giorni con persone costrette a dormire in auto, compresa un’ambulanza. Ma poi ci sono Trenitalia, che ha lasciato le persone bloccate in treno per tutta la notte, con la linea poi interrotta per giorni. Senza parlare dell’Autostrada dei Parchi, con centinaia e centinaia di persone ospitate di notte a Carsoli nelle scuole e dentro il municipio, molte delle quali hanno anche avuto da ridire sull’accoglienza dell’amministrazione. Ma soprattutto sotto accusa, dopo la protezione civile, c’è la Provincia che gestisce quasi tutte le strade che portano alle frazioni, rimaste isolate per giorni, con le famiglie barricate dentro le case sommerse dalla neve. E non a caso il Comune di Sante Marie ha denunciato la Provincia alle Procure della Repubblica dell’Aquila e di Avezzano per interruzione pubblico servizio. «Dopo cinque giorni di ripetuti ed estenuanti solleciti all’amministrazione provinciale per lo sgombero e la pulizia delle strade di competenza della provincia, arterie che collegano il capoluogo di Sante Marie con le numerose frazioni, ancora risultava impraticabili, con il Comune costretto a barcamenarsi con i propri mezzi, che sarebbero invece dovuti servire per pulire le vie comunali. Invece le forse sono state rivolte prima a salvare la gente isolata senza cibo e senza medicinali urgenti, insomma, a salvare vite umane. Ora sarà la magistratura a rimettere in ordine le cose e a capire che cosa è successo.
Il sindaco di Avezzano Antonio Floris ammette che ad Avezzano la protezione civile non è mai arrivata, neanche mettendo a disposizione un solo mezzo. Lo stesso spiega il sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa così come tutti gli altri primi cittadini delle Marsica. Quello di Castellafiume, Aurelio Maurizi dice: «siamo stati abbandonati da tutti», e da solo il comune ha cercato di “sfondare” verso Avezzano il muro di neve sulla provinciale con mezzi propri, piuttosto che concentrare le energie sulle strade del suo comune. Così come il sindaco di Collarmele, Dario De Luca che coglie l’occasione per ricordare l’importanza dei piccoli comuni sottolineando che se non ci fossero stati sarebbe stata con grande probabilità «una vera e propria tragedia», per non dire strage. Un progetto di legge prevede l’abolizione dei comuni sotto i mille abitanti. E così via decine di sindaci, tutti la stesso ritornello: «non abbiamo visto nessuno, abbiamo fatto tutto da soli con le nostre forze e i nostri soldi».
Chi pagherà dunque, lo Stato? No, i Comuni che sborseranno denaro per le parcella di spazzaneve dei privati, ruspe, bobcat ecc. Spese che ricadranno sulle tasche dei cittadini, quegli stessi cittadini che il disagio lo hanno vissuto sulle proprie spalle. Insomma, “cornuti e mazziati”. Venerdì a Gabrielli spetterà il coordinamento di tutti gli interventi. Ma non si capisce bene cosa significhi in termini concreti. E’ probabile che venerdì tutte le strade (Comunali, Provinciali, dell’Anas ecc.) rimarranno bloccate e a pulirle, anzi a provarci, saranno di nuovo i sindaci, coi soldi dei cittadini.