Avezzano. “La situazione del reparto chiuso è irregolare”. Lo ha affermato il sindaco Gianni Di Pangrazio nella riunione a Castel di Sangro durante il Comitato ristretto dei sindaci, con i primi cittadini di Avezzano, L’Aquila, Castel di Sangro e Sulmona. E’ stato siglato alla presenza del direttore generale della Asl Rinaldo Tordera un accordo per tutelare l’entroterra, un territorio definito “difficile” a causa della conformazione geografica e demografica. Si è parlato però anche del reparto di Neurochirurgia di Avezzano, divenuto negli ultimi tempi l’argomento più discusso soprattutto dopo l’approvazione in consiglio regionale di maggioranza e opposizione di una mozione per la riapertura immediata.
Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, è stato fermo nel ribadire che la chiusura provvisoria doveva finire il 22 agosto, sostenendo che “tenere il reparto chiuso è una vera e propri a omissione, una irregolarità”. “Il 22 agosto è passato”, ha affermato Di Pangrazio, “ora venga riaperto il reparto. Ci troviamo di fronte a una omissione con la responsabilità oggettiva in caso dovesse accadere qualcosa per la mancata presenza dell’unità operativa. Il manager Tordera”, ha spiegato il sindaco di Avezzano, “sostiene che si tratta solo di una questione di medici dato che ci sono due neurochirurghi in malattia. Ma questi sono problemi che non giustificano una situazione di irregolarità anche perché il piano strategico 2017-2019 del bilancio pluriennale previsionale prevede il reparto di Neurochirurgia di Avezzano”. Sul personale la questione è molto controversa. Secondo il manager ci sarebbero 8 neurochirurghi disponibili oltre a due in malattia. Secondo i sindacati, invece, in questi mesi il personale medico è stato potenziato arrivando in alcune fasi anche a 11 neurochirurghi, senza parlare dei medici in malattia. Ciò significa che si è arrivati a un eccesso di organico di tre, forse 4 neurochirurghi rispetto alla pianta organica prevista di 7, più il primario.