Avezzano. Sanità marsicana in tilt e ospedale con reparti che si occupano delle emergenze senza medici e primari. La situazione preoccupa pazienti, cittadini, medici, addetti ai lavori e mondo politico. A fare il punto della situazione è stato nel corso di una conferenza stampa, il consigliere regionale Walter Di Bastiano insieme al primario di Oncologia Recchia e al primario di pediatria Italo Cipollone. Di Bastiano, che è anche medico, ha assicurato la massima attenzione nei processi di riorganizzazione della sanità marsicana, e allo stesso tempo ha illustrato come si è è arrivati a questa situazione spiegando da dove arrivano le decisioni sui reparti e parlando del Comitato Lea (Livelli essenziali di assistenza). Infatti è proprio questo organismo che ha il compito di verificare che i livelli essenziali rispettino le condizioni di appropriatezza ed efficienza nell’utilizzo delle risorse.
I punti nevralgici dell’ospedale di Avezzano e dell’assetto della sanità pubblica sono il reparto di emodinamica chiuso a causa dell’abbandono del medico responsabile che deve essere rimpiazzato, quello di neurochirurgia non attivo per mancanza di personale e quello di chirurgia generale in difficoltà perché rimasto senza primario. Ma la questione più drammatica è che si tratta di reparti che salvano la vita. Emodinamica si occupa ad esempio del trattamento in emergenza dell’infarto acuto, neurochirurgia di traumi gravi e chirurgia di tutte le emergenze che necessitano di un intervento immediato a livello chirurgico. A far luce sulla situazione dei reparti è stato Di Bastiano che ha spiegato come il comitato Lea si occupi di accertare che vi sia congruità tra le prestazioni da erogare e le risorse messe a disposizione dal servizio sanitario nazionale. Secondo Di Bastiano questi requisiti nella Marsica sono rispettati. “Il comitato Lea”, ha affermato, “nell’ambito della conferenza Stato-Regioni ha fissato i criteri sul numero delle unità operative complesse e quello sulle semplici e dipartimentali. Per l’ospedale il criterio è quello dei posti letto e nella Marsica il rapporto è stato rispettato”. In sostanza, c’è una struttura complessa ogni 17,5 posti letto. I reparti “semplici”, cioè che non necessitano della figura di primario ma solo di un responsabile medico, devono essere invece uno per ogni 1,3 unità operative complesse. Sulla base di questi quozienti al Avezzano i reparti complessi sono 14 (contro i 23 dell’Aquila, 9 Sulmona, 2 Tagliacozzo e 9 Castel di Sangro) e quelli semplici sono 19 (30 all’Aquila, 12 Sulmona, 3 Tagliacozzo e 3 Castel di Sangro). A ripianare lo squilibrio rispetto all’aquilano nella Marsica, dove ci sono più abitanti e più pazienti, ci sarebbe un maggior numero di cliniche private che bilanciano la domanda.
Per quanto riguarda il reparto di Oncologia, guidato dal dottor Francesco Recchia, e che sarà trasformato da Unità operativa complessa a semplice, Di Bastiano ha rassicurato sulla continuità dell’attività sottolineando che non ci saranno penalizzazioni per i pazienti. Ha poi ribadito che il primario, pur andando in pensione, continuerà la sua attività grazie a un contratto sottoscritto con la Asl.