Avezzano. Niente certezze e niente date da parte della Asl per la riapertura del reparto di neurochirurgia di Avezzano. Dopo l’intervento del consigliere regionale Emilio Iampieri che ha dato un ultimatum di una settimana annunciando l’occupazione dell’ufficio del manager Rinaldo Tordera insieme ai sindaci e chiedendo in tal caso le sue dimissioni, l’azienda sanitaria in una nota parla solo di “uno studio di un protocollo per presa in carico e gestione del paziente”. Non parla mai inoltre di date di riapertura nonostante ci sia personale disponibile e non parla mai di unità operativa semplice, né di interventi chirurgici, né di posti letto. Insomma non usa mai la parola “reparto” ma solo quella di “servizio”, un servizio mai descritto, né spiegato.
In molti sono certi che si tratti del gioco delle tre carte, con lo scopo di temporeggiare e alla fine non riaprire più. Una tesi avallata dal silenzio dell’assessore Regionale Silvio Paolucci. Tordera parla infatti di “Agenzia sanitaria regionale” e di una indecifrata “fase avanzata di stesura un protocollo che individui un percorso di presa in carico e gestione del paziente”. Parla inoltre di una poco chiara “messa a punto di un protocollo che rientra nelle operazioni preparatorie che la Asl sta mettendo in atto per adempiere alle prescrizioni della regione”. Tutti però si chiedono: ma il reparto riapre o no? E se riapre, quando?
Non vengono fornite date né tempistiche di sorta per la riapertura dell’unità operativa semplice dipartimentale chiusa a luglio dal primario dell’Aquila Renato Galzio con il trasferimento dei neurochirurghi di Avezzano all’ospedale San Salvatore e il trasferimento di tutti i pazienti nella struttura sanitaria del capoluogo regionale.
Secondo Iampieri, promotore di una mozione per la riapertura votata all’unanimità, “la competenza è della Regione che dà le indicazioni programmatiche in materia sanitaria, mentre l’azienda sanitaria è semplicemente tenuta a eseguire le direttive e, nel caso, ad affrontare e superare i problemi. Se il manager non è in grado o non vuole risolverli”, ha chiarito Iampieri, “diventa lui il problema. E i problemi vanno risolti”.
Questa dura presa di posizione non ha però portato a risposte sulla data di riapertura. Il manager spiega solo che questo protocollo “è ispirato in particolare all’esigenza di definire tutti i passaggi nella gestione del malato, al fine dare il massimo della sicurezza”.