Avezzano. In relazione alla vicenda del Reparto di Neurochirurgia intervengono il sindaco di Avezzano Antonio Floris (Pdl) e il consigliere regionale Walter Di Bastiano (Pdl) che ritengono «totalmente inaccettabile il colpo di mano perpetrato dalprofessor Galzio che, con una propria decisione quantomeno discutibile nei tempi e nei modi e da verificare se legittima, ha deciso, motu proprio, la sospensione dell’attività sia elettiva che d’urgenza nel nosocomio avezzanese. Senza stare a ribadire, al momento, le motivazioni che ci hanno sempre indotto a chiedere la permanenza sul territorio dell’unità di Neurochirurgia, anche alle dipendenze dell’Aquila», affermano i due esponenti del centrodestra, «ci domandiamo oggi se, in assenza del direttore generale, il primario dell’Aquila possa sospendere l’attività del reparto di Avezzano e, soprattutto, ci chiediamo se il non prevedere più gli interventi urgenti ad Avezzano non configuri per caso un reato di interruzione di pubblico servizio. Precisiamo», avvertono, «che queste cose non le chiediamo solo metaforicamente a noi stessi, ma attraverso l’Avvocatura del Comune le stiamo chiedendo agli organi deputati a verificarle». Il primario Galzio, da parte sua, è stato costretto al provvedimento barcamenandosi in una situazione difficile a causa della carenza di personale al fine di garantire un servizio efficiente. Ad Avezzano erano in servizio solo due neurochirurghi quando in realtà ne servirebbero almeno quattro. A chiamare la Asl in causa è il consigliere del Pd, Giuseppe Di Pangrazio, si dice “innorridito e sconcertato”. Gia’, in passato, il consigiere del Pd aveva espresso il suo disappunto per la paventata chiusura dell’importante reparto il quale chiese ed ottenne un incontro col sindaco di Avezzano Antonio Floris. La nascita del reparto proprio ad Avezzano ha rappresenta il frutto di una proficua collaborazione tra l’ospedale di Avezzano e la Clinica Regina Elena,e negli anni è divenuto un centro d’eccellenza e polo di riferimento in materia.” “Non sono del parere che si possa chiudere un così importante reparto nascondendosi dietro il problema della carenza del personale medico disposto a lavorarci, – prosegue – sono certo, al contrario, che esistano professionalità che verrebbero volentieri ad operare nel nostro ospedale. Mi chiedo come mai il direttore generale Giancarlo Silveri non abbia ancora preso una posizione chiara in merito, e perchè consenta che un così importante reparto di uno dei suoi ospedali, venga chiuso con un semplice ordine di servizio del primario. Ribadisco-conclude di Pangrazio- la necessità dunque di un’azione congiunta tra le forze politiche , sindacali e istituzionali al fine di scongiurare la perdita della neurochirurgia di Avezzano” Il consigliere invita dunque il sindaco di Avezzano a farsi promotare di un incontro col direttore generale al fine di revocare il dannoso “Ordine di Servizo”. Sulla questione è intervenuto anche il consigliere comunale Luigi Sigismondi. “Pur condividendo in pieno l’azione del governo regionale in merito al piano di riordino sanitario ed alla necessità di razionalizzare in tale ambito la spesa”, ha affermato, “premesso che riconosco la qualità del reparto della neurochirurgia aquilana, non posso non rammaricarmi, ed ho avuto già modo di sottolinearlo nelle sedi opportune, della chiusura del reparto della neurochirurgia nell’ospedale di Avezzano, che nel corso di questi 10 anni, con il validissimo supporto di professionisti neurochirurghi , ha salvato numerose vite umane”. “Nel ribadire che l’istituzione della neurochirurgia di Avezzano – prosegue l’ex Presidente del Consiglio Comunale – fu il risultato di lotte di comitati e di battaglie politiche, e rispondeva ad una preciso criterio di logistica e di funzionalità , poiché serviva un elevato numero di utenti provenienti non solo dal vasto bacino della Marsica ma anche da fuori regione, esso rappresentò per Avezzano ed il comprensorio una vittoria della popolazione e delle istituzioni locali”. “Su una materia di intervento così delicata non posso che non condividere la necessità di poli di eccellenza sanitari altamente qualificati, ma mi domando : dovevamo davvero sottovalutare fattore tempistica, quindi i tempi di percorrenza. La neurochirurgia ad Avezzano nacque proprio per evitare il lunghi viaggi della speranza, che in assenza del locale reparto, causavano spesso la morte dei pazienti”. “Colgo”, conclude, “comunque l’occasione per ringraziare tutto il personale medico e paramedico che ha operato nel reparto neurochirurgico avezzanese”.