Avezzano. Doveva essere un provvedimento temporaneo. Invece è passato un anno dal 4 luglio 2016 quando con un documento firmato di suo pugno il primario dell’Aquila, Renato Galzio, decise di chiudere, in modo “provvisorio” e limitato al periodo estivo, il reparto dell’ospedale di Avezzano. La motivazione era quella della carenza estiva di personale medico. A nulla sono valse battaglie politiche, costituzione di comitati, manifestazioni in Regione e promesse della Asl, il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Avezzano è ancora chiuso.
E non ha avuto nessun effetto neanche il provvedimento del consiglio regionale che all’unanimità aveva approvato una mozione del consigliere Emilio Iampieri per la riapertura. L’arrivo di due nuovi neurochirurghi a rinforzare la carenza di personale (motivazione che aveva portato alla chiusura) non è servito a nulla, anzi ora altri neurochirurghi s stanno lasciando il reparto dell’Aquila. Non è stato nemmeno portato a termine il piano per l’apertura di un semplice ambulatorio con copertura 8-20 e reperibilità notturna e festiva con almeno due posti letto, come era stato promesso dalla Asl.