Avezzano. Sono 11 i medici in servizio all’Aquila su 7 richiesti. Ora è stato nominato un 12° tramite l’avviso pubblico per “due medici al reparto di Neurochirurgia della Asl di Avezzano”. Il reparto marsicano però non riapre. L’ottavo in graduatoria ora avrà 30 giorni per decidere e se dovesse accettare andrebbe ad affiancare gli altri 11 medici, 7 uomini e quattro donne: Renato Galzio, primario, Alessandro Ricci, Tonino Di Cosimo, Valerio Di Norcia, Danilo De Paulis, Hambra Di Vitantonio, Sara Marzi, Teresa Fasano, Francesco Abbate, Sabino Luzzi e Soeila Raysi, provvisoriamente assenti per malattia. Tutti medici di grande professionalità ma che, a quanto pare, non sono sufficienti a far riaprire il reparto di Avezzano, nonostante all’Aquila sia previsto un organico di 7 persone. Ma non basta. Poi c’è un’altra nomina in ballo, sempre da attingere dalla graduatoria del concorso, che farebbe salire il numero a 13.
Il direttore generale, Rinaldo Tordera, per la nomina dei neurochirurghi ha attinto direttamente alla graduatoria del concorso pubblico per titoli ed esami del 2013. Per ora il settimo della lista ha rifiutato l’incarico. Comunque sia, i reparti dell’Aquila e di Avezzano si trovano con 11 neurochirurghi all’attivo in organico. Visto che la pianta organica dell’Aquila prevede 7 neurochirurghi, anche senza le due nuove assunzioni in corso, ci sarebbero 4 neurochirurghi disponibili per Avezzano. Con gli altri due, ad Avezzano sarebbero addirittura sei. Alla luce di questi numeri ci si chiede cosa osteggi la riapertura del reparto che sarebbe dovuta avvenire il 22 agosto secondo i documenti. Per il sindaco Gianni Di Pangrazio ci si trova di fronte a una situazione di “irregolarità che va sanata”. Anche perché i numeri ci sono e a questo va aggiunto che la Regione, oltre a quanto già stabilito dal Piano di previsione economica, ha ribadito con una mozione votata da maggioranza e opposizione, che il reparto va riaperto subito. Invece non è chiaro neanche se la Asl abbia già accertato fino a quando persisterà lo stato di malattia per almeno due dei tre medici attualmente assenti. COsì da fissare la data di riapertura del reparto. Insomma, qualcosa non quadra.