Avezzano. Fu solo un tragico incidente che non poteva essere previsto e i tre bidelli decisero autonomamente di spostare quella pesante pressa. Si chiude così la vicenda giudiziaria legata alla morte del bidello Alvaro Pirolo, rimasto schiacciato il 2 marzo dello scorso anno da un macchinario durante degli spostamenti all’istituto tecnico per geometri. Aveva 59 anni. La posizione del preside e delle altre tre persone indagate è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari Maria Proia su richiesta del pubblico ministero Vincenzo Barbieri, a seguito della richiesta degli avvocati Roberto Verdecchia e Franco Colucci. L’incidente sul lavoro è avvenuto durante lo spostamento del macchinario che la vittima, insieme a due colleghi, Enrico Del Turco e Dionisio De Angelis, stava cercando di mettere al sicuro dalla pioggia. Una perizia tecnica disposta dalla procura di Avezzano aveva anche scagionato i responsabili dell’istituto indagati, il dirigente scolastico e Corrado Dell’Olio, e il responsabile del settore tecnico amministrativo della scuola, Silvia Carapellucci. Secondo il pubblico ministero, l’accaduto è da inquadrare come “iniziativa esclusiva dei tre collaboratori scolastici che svolgendo un’attività estranea alla loro mansione qualifica e competenza”, non avrebbero rispettato “un esplicito ordine verbale del preside”. Per il pm devono quindi “escludersi profili di responsabilità del preside che non solo non aveva autorizzato le operazioni di spostamento, ma aveva dato disposizioni diverse, cioè di coprire con un telo il macchinario”. Stessa cosa vale per l’altra indagata. Per quanto riguarda gli altri due bidelli, “deve escludersi il nesso causale tra le rispettive condotte e l’evento dovendosi ritenere assolutamente accidentale la morte di Pirolo”. Al bidello è stata intitolata un’ala di disegno e per lui gli studenti hanno piantato un albero nel cortile per ricordarlo negli anni anche alle nuove generazioni.