Avezzano. Accorato appello alle Istituzioni di Simone Cococcia responsabile per “Abruzzo in Azione” delle Politiche Giovanili, Protezione Civile e Professioni e Ferdinando Galassi, coordinatore di “Marsica in Azione”. Secondo le linee guida di Azione a livello regionale, attraverso le direttive del coordinatore Giulio Cesare Sottanelli, sull’individuazione delle principali criticità dei territori e sulle modalità da seguire per risolverle, Simone Cococcia si è fatto promotore di una vera e propria chiamata alle armi dei piccoli agricoltori, in particolare della Marsica, per far sentire la propria voce in merito alla problematica della siccità e delle ripercussioni economiche che ne derivano.
I dati pubblicati dal Report Meteorologico sulla sezione agro-metereologia del sito della Regione Abruzzo fanno emergere una situazione a dir poco preoccupante, in particolare sulla Marsica, dove, dopo la grande siccità del 2017, l’analisi dell’andamento meteorologico, sulla base dei dati termo-pluviometrici giornalieri rilevati dalle stazioni automatiche gestite dal Centro Agro Meteorologico Regionale di Scerni, fa emergere un preoccupante calo dal 2018 al 2020 di diverse decine di millimetri di pioggia. Solo nel mese di dicembre 2020, 30,4 mm rispetto ai 53 mm nel dicembre del 2019. Ma se quello della siccità appare essere un problema, purtroppo, noto ai più, si rischia di sottovalutare un altro dato ancora più preoccupante: le ripercussioni economiche soprattutto per le piccole e medie imprese agricole del territorio. Secondo il 6° Censimento generale dell’agricoltura della Regione Abruzzo nella Marsica si registra il 13% in meno delle piccole e medie aziende agricole, mentre addirittura le grandi aziende aumentano del 65%.
“Questo dato è importante perché in Marsica a causa della siccità”, fa notare Cococcia, “le piccole aziende agricole, a differenza delle grandi aziende, non possono permettersi lo scavo dei pozzi individualmente. Questo è drammatico perché significa la morte delle piccole aziende agricole”. Nel dettaglio le aziende con superficie agricola utilizzata superiore ai 30 ettari sono aumentate in Abruzzo del 64,72%, ben oltre la media nazionale del +16,91%. Le piccole aziende, invece, sono diminuite del 12,78%, ed in segno meno, nella nostra Regione, anche la superficie di terreni investiti a frutteti, la manodopera famigliare, la superficie di terreni investiti a vite, gli orti famigliari per autoconsumo, l’arboricoltura da legno ed in una sorta di effetto a cascata, perfino il numero di vacche da latte. Si calcola, inoltre, che il fatturato nel triennio dal 2018 al 2020 è crollato del 40%.
“Siamo in piena emergenza, in particolare nella Marsica”, fa notare Galassi, “urgono soluzionI e soprattutto progetti concreti di sostegno alle piccole aziende agricole in difficoltà”.
” Vanno individuati strumenti che consentano a queste aziende (penso ad esempio alla possibilità di scavare dei pozzi) di rilanciarsi sul mercato, senza farsi soffocare da una concorrenza più strutturata con la quale non si è in grado di giocarsela ad armi pari. Propongo”, conclude Cococcia, “di chiamare a raccolta i piccoli agricoltori marsicani affinché sollecitino la Regione ad attivare un tavolo permanente per affrontare e risolvere il problema”.