Avezzano. Perforazioni del terreno per scoprire cosa c’è nel sottosuolo della città. Le iniziative per il centenario del terremoto del 1915 puntano anche alla sicurezza. Ieri mattina, per la prima volta, nel centro storico è arrivata una ditta specializzata in indagini geologiche che, insieme ai ragazzi dell’Istituto tecnico per geometri, ha iniziato le ispezioni al fine di approfondire i mutamenti del terreno ed il rischio sismico. Nel cantiere, aperto sotto il campanile della cattedrale che a oggi è l’edificio più alto del centro, i geologi Fabio Galli e Christian Cannese del Laboratorio geotecnico in sito“Geologia e Perforazioni” hanno coordinato i lavori. Grazie a un carotaggio, profondo 20m, sono stati trovati diversi strati di terreno fino a quando a 4 metri e 30 di profondità è stata raggiunta “una falda acquifera che scorre velocemente e satura i terreni sottostanti”, “c’è qualcosa di vero in quello che raccontavano i nostri avi: “qui sotto un tempo c’era un fiume”. “Abbiamo fatto una perforazione per tirare fuori delle carote di terreno ed eseguito delle prove geotecniche e sismiche in foro”, hanno spiegato i due esperti, “alla fine,istalleremo uno strumento, il piezometro, che ci permetterà di monitorare costantemente i movimenti della falda acquifera presente nel sottosuolo. Il terreno da tre metri di profondità fino a 20m, presenta una ripetuta alternanza di sabbie, limi, argille, ghiaie, litotipi organici e paleo suoli, tutti terreni che sono stati originati dalle oscillazioni, nei tempi geologici, del ex lago Fucino e dalle ultime fasi glaciali ed interglaciali che hanno interessato questo settore di Appennino. Grazie a questo studio permessoci dal Comune di Avezzano abbiamo approfondito le conoscenze sismiche e del sottosuolo della della città”.Con le conoscenze attuali, i sondaggi del sottosuolo risultano a questo punto fondamentali per progettare in maniera corretta gli edifici e difendersi dai terremoti. L’obiettivo sicurezza resta una delle principali tappe dell’amministrazione Di Pangrazio che ha permesso di realizzare le perforazioni per avere una panoramica della situazione. “Questo intervento a costo zero per il Comune e finanziato dalla società Geologia e Perforazioni di Galli e Cannese che ringrazio”, ha chiarito il sindaco Gianni Di Pangrazio, “è fondamentale perché ci permette di avere maggiori informazioni e quindi capire meglio il grado di vulnerabilità sismica di alcuni edifici storici della città”. Durante la mattinata i ragazzi del geometri hanno aiutato i tecnici a studiare la stratigrafia e le caratteristiche tecniche e sismiche del terreno del sottosuolo su cui è fondato il campanile della Cattedrale. Come ricordato dallo storico Giovan Battista Pitoni, infatti, nella zona c’erano tre laghi – uno sotto la cattedrale, uno a piazza Risorgimento e uno a piazza del mercato – e addirittura delle vasche di acqua per irrigare gli orti. L’iniziativa, che permetterà ai geologi di fare luce su quest’area e poter così creare una mappa completa per difendere la città da possibili terremoti, avrà anche un seguito. A gennaio, infatti, verrà simulato un terremoto per capire come reagirà il terreno. “Siamo molto soddisfatti dell’iniziativa”, ha commentato il preside del Leon Battista Alberti, Corrado Dell’Olio, che insieme ai docenti Mario Lorenzo, Corrado Martorelli, Claudio Ciminelli, Tony Del Giudice, Luciano Quizi Ennio Piroli e Sandro Tuzi era presente ai lavori, “hanno partecipato le tre classi quinte che hanno avuto modo di entrare in contatto con il mondo del lavoro e riuscire ad approfondire argomenti non sempre tenuti in primo piano”.