Carsoli. “L’elezione di una nuova superiora è una fase importante nello sviluppo di ogni congregazione religiosa, tanto più di una così importante come la Congregazione Benedettina delle Suore Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo (designate con la sigla BRSV). Ma perché così importante? Lo scopo di ogni ordine religioso dovrebbe essere quello di servire la Chiesa portando gli uomini alla vita eterna e da tale punto di vista il carisma di questa congregazione si è dimostrata un’autentica fucina di santità per l’alto numero dei processi di beatificazione di quanti sono stati legati alla diffusione di questa devozione.
Le procedure per l’elezione della nuova abbadessa, madre Maurizia Biancucci, si sono svolte nella seconda metà di ottobre 2022 durante un capitolo generale che si è tenuto per la prima volta al di fuori della casa madre, e più esattamente presso uno dei loro conventi, quello di San Francesco in località Poggio Cinolfo, forania di Carsoli nella Marsica, poco dopo il confine con la provincia di Roma”.
Così in una nota Alberto Carosa racconta l’emozionante cerimonia che si è tenuta in un incantevole borgo, nascosto in un angolo d’Abruzzo.
“Una messa solenne a conclusione del capitolo è stata celebrata da S.E. il cardinale Beniamino Stella nella chiesa parrocchiale dell’Assunta a Poggio, assieme al parroco don Agostino Amedzramedo, nella mattinata di martedì 25 ottobre. L’11 giugno 2021 papa Francesco aveva accolto la sua rinuncia all’incarico di prefetto della Congregazione per il Clero per raggiunti limiti d’età, pregandolo però di restare fino alla presa di possesso del suo successore, il sudcoreano Lazarus You Heung-sik, già vescovo di Daejeon.
Nella sua toccante omelia l’ex-prefetto ha rivolto un pressante e accorato appello alle religiose presenti, invitandole “con semplicità, umiltà e povertà come piccole sementi a farsi lievito, a farsi creta secondo l’espressione biblica per lasciarsi plasmare dall’artista Nostro Signore” per la loro e altrui santificazione a vantaggio del bene comune della società.
Alle parole del cardinale ha fatto eco la neoeletta superiora madre Maurizia nel suo breve intervento a conclusione della celebrazione eucaristica, riaffermando che quanto aveva appena detto Sua Eminenza era esattamente quanto fatto nella sua vita terrena dal fondatore dell’ordine, il venerabile padre Ildebrando Gregori (1894 – 1985), al secolo Alfredo Antonio Gregori, nativo proprio di Poggio Cinolfo. E quindi la scelta della sede del capitolo non era per niente casuale, ma legata proprio alla precisa volontà di tornare ad “abbeverarsi alla fonte”, quella fonte da cui era cominciato l’itinerario terreno e poi ultra terreno dell’abate Ildebrando. Infatti, come ha sottolineato la religiosa, “sono certa che padre Gregori è qui con noi ora in questa chiesa”, dove ricevette il battesimo, “che è il primo sacramento della iniziazione cristiana”.
La presenza a Poggio, precisava madre Maurizia, è soltanto la prima tappa di quello che si potrebbe considerare una sorta di pellegrinaggio post-capitolo, che porterà le suore a rendere omaggio al venerabile in altri significativi sviluppi del suo itinerario di santità, come nella Basilica dei Santi Apostoli a Roma, dove fu ordinato sacerdote il 29 ottobre 1922 all’età di 28 anni e vi celebrò la prima messa.
Ricordiamo che nei venti anni (1945-65) in cui fu Abate generale della Congregazione Benedettina Silvestrina, prima di fondare quella delle BRSV, fu apprezzato predicatore, ma soprattutto direttore spirituale di anime, di alcune delle quali è in corso la Causa di Beatificazione. Tra di queste figurano madre Maria Pierina de Micheli, della Congregazione delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, madre Geltrude Billi, cofondatrice delle Ancelle del S. Cuore di Città di Castello e madre Laura Curlotta, terza Superiora generale delle Suore di Ravasco. Caratteristica inconfondibile della direzione spirituale condotta dal padre Gregori fu la devozione e la spiritualità del S. Volto di Cristo: devozione e spiritualità attinte dal Madre Maria Pierina de Micheli.
A ulteriore dimostrazione di quanto il bonum sia diffusivum ce lo offre uno dei casi più recenti di processo di beatificazione legato alla devozione al Santo volto, quello di padre Domenico da Cese, un paesotto a mezza strada tra Avezzano e Tagliacozzo. Come riporta il portale di notizie locali Marsica live (18 ottobre 2022), un gruppo di devoti marsicani ha fondato un’associazione intitolata a padre Domenico da Cese (1905-1978), al secolo Emidio Petracca, sancendo così ufficialmente la nascita nella Marsica di un gruppo di preghiera in onore del volto Santo di Manoppello, ispirato ai valori del Vangelo e al ricordo del venerabile padre Domenico. Entrato nel 1921 nei frati cappuccini, fu apostolo del Volto Santo di Manoppello, cittadina non troppo distante da Chieti nell’hinterland abruzzese, dove si venera da 400 anni una reliquia tradizionalmente ritenuta l’immagine impressa sul panno con cui la Veronica asciugò il santo volto di Gesù, reliquia venerata anche dall’allora papa Benedetto XVI che vi si recò il 1 settembre 2006.
Ultima notazione. Che il padre Gregori fosse effettivamente presente, secondo le parole di madre Maurizia, lo si potrebbe desumere dal fatto che la messa conclusiva era stato inizialmente fissata per un altro giorno, mentre invece poi per una serie di circostanze si è stati obbligati a celebrarla martedì, proprio il giorno tradizionalmente dedicato al volto Santo: coincidenza o Provvidenza?”.