Non solo oggi: infatti “venne ad abitare in mezzo a noi”.
Non è venuto a farci una visita di cortesia per le feste e a dirci buon Natale, per poi andarsene.
È venuto per restare, per abitare tra noi, perché Natale è tutti i giorni, è per sempre.
Il verbo si è fatto carne, significa che si è fatto abbraccio quando è cresciuto con Maria e Giuseppe, si è fatto lacrime quando ha pianto per la morte dell’amico Lazzaro, si è fatto cibo quando ha mangiato a tavola in compagnia con i suoi amici discepoli, si è fatto sangue quanto è stato frustato e poi crocifisso.
E’ venuto a condividere la vita fatta di gioie e dolore come ognuno di noi.
Per questo dobbiamo aprire la porta a Gesù che viene a vivere con noi, come noi. E questo significa che dobbiamo aprire la porta del cuore alle persone che incontriamo nella vita.
Non cediamo al lockdown del cuore, non chiudiamoci in noi, aiutiamoci, teniamoci per mano, ascoltiamoci, insieme, ricchi e poveri, forti e deboli, grandi e piccoli, belli e brutti, bianchi e neri, buoni e cattivi perché siamo tutti uguali davanti a Gesù bambino in cui c’è, allo stesso tempo, tutta la divinità e tutta l’umanità.
Non oggi, non solo oggi, non buon Natale: buona vita.