Avezzano. Comune in campo per favorire la nascita e lo sviluppo di imprese. Nasce una società consortile l’iniziativa dell’amministrazione Di Pangrazio, Comune di L’Aquila, la Camera di Commercio di L’Aquila, Confindustria l’Aquila, Università dell’Aquila, Fondazione Carispaq, Bnp Paribas, Bcc di Roma, Carispaq, Banca del Fucino, approvata dal Consiglio Comunale, prenderà forma al Crab e agirà soprattutto per “la crescita e la nascita di imprese nel comparto dell’agroindustria, uno dei punti di forza della Marsica. E’ questa la ricchezza del territorio”, sottolinea il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, “che va rimessa al centro dell’azione politica, poiché può dare sviluppo duraturo e occupazione”. La delibera consiliare apre le porte alla formalizzazione della società che darà vita a due incubatori di impresa ad Avezzano e L’aquila. L’agroindustria è uno dei punti di forza del territorio”, afferma l’assessore alle attività produttive, Gabriele De Angelis, “l’incubatore di imprese rappresenta un nuovo importante passo in avanti dell’amministrazione per per dare impulsi all’economia e creare nuova occupazione attraverso il potenziamento delle strutture esistenti, lo stimolo alla nascita di nuove attività, lo sviluppo della capacità di attrarre risorse e l’innovazione dei sistemi”. Ok del consiglio comunale, presieduto da Domenico Di Berardino, alla vendita all’asta, per il recupero conservativo, del Villino Cimarosa. Obiettivo salvare quel pezzo di storia della città, che versa in condizioni di precarietà. L’immobile, uno dei pochi manufatti rimasti a memoria del campo di concentramento dei prigionieri Austro-Ungarici nella zona Nord di Avezzano, con prezzo base di vendita 223mila euro, dovrà mantenere la memoria storica ed essere destinato ad attività culturali e sociali finalizzate a garantire il pubblico godimento. L’intervento di restauro dovrà tener conto delle prescrizioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il consiglio comunale, su indicazione del Ministero dell’Economia, ha approvato la variazione dell’aliquota Irpef per i redditi tra i 10 e i 15mila euro nel primo caso resta l’esenzione totale, nel secondo pagheranno lo 0,3 per mille. “Per questa fascia di reddito” precisa l’assessore alle entrate, Ferdinando Boccia, “l’eventuale maggiore esenzione sarà verificata al momento del riequilibrio di bilancio”.