Un docufilm dedicato alla vita di Beato Tommaso da Celano. Il primo dedicato al biografo di San Francesco. Sarà realizzato dall’attore Corrado Oddi e sarà promosso dall’amministrazione comunale di Celano.
Durante la tappa del Giro d’Italia che domenica scorsa ha attraversato il centro abitato di Celano, il cronista, in diretta televisiva, ha parlato di Tommaso da Celano, narrando della sua amicizia con San Francesco, di cui anche fu primo biografo, e menzionando una sua opera, il “Dies Irae”, che é stato fonte di ispirazione musicale di grandi compositori di ogni epoca: da Mozart a Verdi, passando per Donizetti, Berlioz, Cherubini, Dvorak e molti altri.
Un omaggio speciale e del tutto inaspettato che ha riempito di orgoglio il popolo celanese ma soprattutto l’attuale amministrazione che lo scorso mese di gennaio ha accolto con entusiasmo il progetto ideato e presentato da Oddi, attore poliedrico che ha recitato in film e fiction di rilievo e che negli ultimi tempi si è cimentato anche in importanti docufilm, di cui uno per la Rai ispirato alla vita di Giovanni Falcone.
Anche nel docufilm su Tommaso da Celano sarà l’interprete protagonista. Il Comune di Celano ha già finanziato realizzazione del soggetto e della sinossi. È stato, inoltrer, richiesto un contributo economico alla Regione, alla Provincia dell’Aquila, al Ministero dei beni culturali, a istituti bancari, fondazioni e a diverse aziende locali. Anche il Gal (Gruppo si Azione Locale) ha manifestato interesse alla realizzazione di tale progetto.
Nato nel 1185 ed entrato nell’Ordine francescano attorno al 1215, Tommaso conobbe personalmente San Francesco, put non essendo tra i suoi primi discepoli. Dopo una breve parentesi (1121-1225) in Germania per promuovere il nuovo Ordine, tornò in Italia e si tramanda che fu presente alla morte del “poverello di Assisi” nel 1226 e alla sua proclamazione a Santo nel 1228. Del Santo Patrono d’Italia fece un ritratto prezioso, attorno alla sua figura redasse un affascinante manoscritto ma Tommaso é famoso soprattutto per essere stato incaricato da Papa Gregorio IX di scrivere una Vita del santo di Assisi, che, risultata insoddisfacente per una parte dei francescani, sfociò in una seconda redazione: scritti che furono poi sostituiti ufficialmente dalla Legenda maior di Bonaventura di Bagnoregio e condannati alla totale distruzione.