Tagliacozzo. Nasce la frazione di Nuovo Borgo Rurale, la decima di Tagliacozzo, e scoppia la polemica. Si tratta di un provvedimento che interessa la popolosa frazione di Villa San Sebastiano, divisa da sempre di fatto in Villa Nuova e Villa Vecchia. Ora con un provvedimento approvato all’unanimità in consiglio comunale, nell’ambito delle modifiche al regolamento, è stata dato il riconoscimento amministrativo dell’agglomerato urbano di Villa Nuova con la denominazione di Nuovo Borgo Rurale. Un nome assunto in realtà, anche se mai ratificato in consiglio comunale, nel periodo della ricostruzione, dopo la terribile alluvione che interessò la frazione di Villa (Vecchia) il 5 settembre 1955, portando via gran parte del paese. Una denominazione, quella di Nuovo Borgo Rurale, utilizzata da tempo anche negli atti regionali per individuare il territorio di Villa Nuova, come ad esempio già nel Psr 2007-2013. Nonostante tra le due comunità, unite nello spirito di unità che le lega nel ricordo di quella alluvione terribile, ci sia di fatto da sempre una divisione, per lo meno territoriale, ora i cittadini rivendicano una unità storica che sarebbe stata violata dal provvedimento burocratico.
Tanti gli interventi sui social, alcuni dei quali cliccatissimi. “Villa è un’unica comunità. Un’unica comunità che è stata, solo fisicamente, divisa da una tragedia, una catastrofe naturale chiamata alluvione del 1955”,afferma Valeria Ricci, una villese doc, madre del consigliere comunale Vincenzo Montelisciani, la prima a sollevare la questione. “Nessuno ha scelto di andarsene dalla “vecchia” Villa, nessuno ha scelto di separarsi dal suo paese: i nostri padri furono costretti ad allontanarsi di poco più di un chilometro e nessuno ne fu contento. Il nostro ceppo originario è unico. Sono ancora tra noi molti di quelli che nacquero prima dell’alluvione oppure nelle baraccopoli che accolsero gli sfollati. Quelli sono cittadini di Villa. E anche noi, che nascemmo nel nuovo Borgo costruito a seguito della catastrofe per dare una casa a chi l’aveva persa, ci siamo sempre sentiti villesi. Non villesi di villa nuova, ma villesi. E lo stesso credo si possa dire di chi invece è nato e vissuto nella parte vecchia del paese anche dopo l’alluvione”. “Nel libro dedicato al mio paese Villa San Sebastiano frazione di Tagliacozzo”, afferma l’ex amministratore comunale Alfonso Gargano, anche lui di Villa, “nel ricordare la tragica alluvione del1955, Damiano Zuccaro scrisse: ” Nel salutare tutti gli amici di Villa con un forte abbraccio, ne auspico l’apertura delle menti e dei cuori, per il miglior futuro del nostro paese Villa San Sebastiano, essendo il borgo nuovo nato per clonazione da quello antico. Siamo quindi tutti caratterizzati da una identità naturale perpetua”.
Una proposta di correzione arriva dal consigliere di opposizione Vincenzo Montelisciani, assente al consiglio, il cui gruppo di riferimento ha comunque votato a favore del provvedimento. “Siamo convinti che la comunità di Villa San Sebastiano sia una e una soltanto e che essa non possa essere divisa. Siamo convinti che coloro i quali hanno perso la casa a causa dell’alluvione del 1955 e i loro figli siano a tutti gli effetti membri dell’unica comunità chiamata Villa S. Sebastiano. Siamo convinti che compito delle Istituzioni sia quello di unire e non di dividere. Siamo convinti che le scelte che incidono sul profilo identitario delle comunità vadano discusse e condivise con le comunità stesse. In questo modo il capogruppo di Tagliacozzo Unita, Vincenzo Montelisciani, giudica la decisione, proposta dal Sindaco, di aggiungere “Nuovo Borgo Villa San Sebastiano” all’elenco delle frazioni del comune di Tagliacozzo (art. 14 dello Statuto Comunale). Di fatto, è stata spacchettata in due la frazione di Villa San Sebastiano. Il Sindaco e la maggioranza hanno sbagliato a volere questa assurda riforma e a inserirla nel pacchetto delle modifiche allo Statuto che si è votato nel Consiglio comunale del 31 luglio scorso. In Consiglio comunale non abbiamo potuto non votare il pacchetto di riforme, poiché anche le nostre proposte su acqua pubblica, associazionismo, democrazia diretta e lavoro, erano state poste nella stessa votazione. Ad ogni modo, abbiamo sbagliato a credere che questa modifica fosse stata in qualche modo condivisa con la comunità villese. Cosa che il Sindaco, invece, non ha fatto. Tanto è che quando la comunità di Villa ha conosciuto il provvedimento, si è comprensibilmente, e a ragione, ribellata a questo spacchettamento. Dunque, un provvedimento sbagliato sia nel metodo che nel merito che può e deve essere sanato. Questa mattina abbiamo depositato in Comune una proposta di modifica all’articolo 14 dello statuto comunale che si discuterà obbligatoriamente nel prossimo Consiglio Comunale, non appena verrà convocato. In questa proposta chiediamo che venga ripristinata un’unica frazione denominata Villa San Sebastiano, che, seppure composta da due località distinte dalla toponomastica, costituiscono un’unica realtà sociale e comunitaria. Se il Sindaco e la maggioranza hanno la volontà di farlo, con cinque minuti si può rimediare a questa scelta sbagliata.”
Sulla questione, il primo cittadino Vincenzo Giovagnorio, è convinto che una denominazione amministrativa non possa cambiare l’aspetto storico, culturale ed emotivo di una comunità. “Nell’ambito della revisione dello statuto comunale”, afferma il primo cittadino, “all’elenco delle frazioni è stato aggiunta anche questa area che non è una divisione dall’originaria frazione, ma è solo un riconoscimento di ordine amministrativo e burocratico del nuovo agglomerato urbano. Per arrivare a ciò, sono state fatte ben tre sedute di commissione sugli statuti e regolamenti a cui sono state apportate anche diverse modifiche da parte dell’opposizione e in cui non è mai stata sollevata su questa questione alcuna osservazione o richiesta di modifica da parte di alcuno, neanche dell’opposizione. Lo statuto comunale, con questa e con altre modifiche studiate e discusse per tempo da parte di tutti i consiglieri, è stato approvato alla fine all’unanimità durante la seduta del 31 luglio. Si tratta di un atto dovuto, richiesto dall’Istat”, ha spiegato il sindaco, “un provvedimento a cui bisognava ottemperare già da tempo, come spiegato anche al segretario comunale che ha contattato personalmente gli uffici dell’Istat. E’ un arricchimento anche a livello storico nello statuto comunale. Ho chiamato anche i presidenti di proloco delle due ville, con i quali ho avuto un colloquio cordiale e costruttivo sulla questione. Le altre voci sporadiche che criticano il provvedimento sono solo chiacchiere strumentali che respingiamo al mittente. L’unità di una comunità non si vede dalla denominazione ma dai valori che uniscono la popolazione e credo cihe ciò nessuno lo metterà in discussione e che nessun atto burocratico potrà cancellare”. @pietroguida