Avezzano. Il mondo della scuola in lutto per la scomparsa del piccolo Iyad. Il bambino di 9 anni è volato in cielo dopo aver affrontato con dignità una lunga malattia. La storia della sua famiglia è comune a quella di tante famiglie siriane che hanno dovuto lasciare la loro terra martoriata dalla guerra. Dal 2011, infatti, migliaia di siriani hanno iniziato a chiedere più diritti e più democrazia al regime autoritario di Bashar al Assad. Nel corso degli anni, però, la situazione è precipitata ed è iniziato un lungo conflitto interno che ha visto per il regime scendere in campo Russia, Iran e milizie sciite straniere, mentre tra i ribelli hanno cominciato a combattere anche diversi gruppi jihadisti. I siriani, distrutti dal dolore, sono stati costretti a scappare e molti di questi sono arrivati anche in Italia grazie ai corridoi umanitari e agli aiuti di tante associazioni.
Il nonno di Iyad, medico specialista, prima del conflitto arrivò in Italia per lavoro e rimase per diversi anni a servizio di alcuni ospedali della nazione. Qui nacque il padre del piccolo che però poi, insieme ai suoi genitori e a tutta la sua famiglia, tornò in Siria. Nella terra natìa diede vita alla sua famiglia che però non potè far crescere in Siria. La situazione, infatti, era ormai diventata insostenibile e l’unica soluzione fu fuggire come stavano facendo migliaia di loro connazionali. Iyad arrivò così in Italia con il papà, la mamma, il fratello che ora frequenta il Liceo Scientifico Vitruvio Pollione, la sorella, studentessa della scuola media Marini, e la sua gemellina. La vita sembrava finalmente sorridergli quando purtroppo è comparsa la malattia. Chi ha conosciuto Iyad lo ricorda come un bambino molto intelligente e sempre sorridente. Parlandoci sembrava fosse più grande dei suoi 9 anni, forse proprio perché costretto dalla malattia a crescere in fretta.
A settembre aveva iniziato a frequentare la classe quarta alla scuola primaria Collodi Marini e tutti speravano che la malattia fosse stata ormai archiviata. Ma a ottobre è ricomparsa e da quel giorno Iyad si è dovuto dividere tra il letto dell’ospedale Bambino Gesù di Roma dove era in cura e i banchi di scuola. Domenica sera, poi, è arrivata come una doccia gelata la notizia della sua morte. In tanti hanno espresso vicinanza alla sua famiglia che dopo aver dovuto subire il dramma dell’abbandono della propria terra ha dovuto affrontare un’altra tragedia. Ieri la salma del piccolo Iyad è arrivata da Roma ed è stata accolta dai familiari e dai tanti conoscenti arrivati per l’ultimo saluto al piccolo. Subito dopo la funzione ci si è spostati al cimitero di Avezzano dove ad attendere la famiglia Rahal c’era anche il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro. “Non abbiamo voluto far mancare al piccolo Iyad e ai suoi genitori”, ha commentato il vescovo Santoro, “a nostra preghiera e quella di tutta la Chiesa marsicana”.