Luco. Cacciati di casa dal padrone che getta i loro vestiti e oggetti personali dalla finestra impedendo loro di rientrare e costringendoli a dormire all’addiaccio. E’ questo l’ultimo capitolo dell’incredibile storia che vede protagonista il marocchino Mustafa, operaio nella ricostruzione dell’Aquila, e il suo amico connazionale. Tre settimane fa il padrone di casa gli aveva staccato porte e finestre per costringerli ad andare via, ma loro non avevano mollato nonostante il freddo. “Sono io la vittima”, si difende il proprietario dell’abitazione di Luco. Lunedì sera l’epilogo della vicenda. Secondo Lino Motta, il difensore dei due immigrati, entrambi in regola con il permesso di soggiorno, il proprietario dell’abitazione si sarebbe presentato in casa costringendoli ad uscire e gettando dalla finestra gli indumenti e i beni personali dei due inquilini. Tutto sarebbe sorto per un mancato pagamento nel mese di febbraio. Secondo i due marocchini era la prima volta che non pagavano l’affitto ma avevano assicurato che il mese prossimo avrebbero regolarizzato, invitando il proprietario ad attingere provvisoriamente sull’anticipo di mille euro versato al momento dell’insediamento. Il padrone di casa aveva così sganciato gli infissi perché gli inquilini non potessero scaldarsi, e aveva chiuso l’acqua e staccato la corrente elettrica. Con l’acqua chiusa e senza energia, nonostante la bolletta fosse stata pagata regolarmente, i due inquilini sono stati costretti per tre settimane a vivere in situazioni disumane, con un tetto sulla testa ma come se si trovassero all’aperto, al buio, senza poter utilizzare gli elettrodomestici. La vicenda era stata segnalata al Servizio sociale del Comune di Luco dei Marsi che ieri ha contattato il proprietario affinché si trovasse una conciliazione. Di tutta risposta, l’uomo, secondo una relazione dei carabinieri intervenuti sul posto, sarebbe arrivato sul posto sbattendo fuori i due stranieri. La porta è stata chiusa dall’esterno in modo che gli inquilini non potessero più rientrare in casa, nonostante il contratto d’affitto fosse ancora in vigore. Secondo il proprietario le cose stanno diversamente. Sostiene infatti che il contratto era scaduto il 28 febbraio con il consenso dell’inquilino e che gli infissi erano stati divelti perché da ristrutturare. Di conseguenza, l’acqua era stata chiusa per evitare che i tubi spaccassero per il freddo. “Sono io la vittima”, ha spiegato il proprietario, “per questo ho denunciato il marocchino per violazione di domicilio”. Per quanto riguarda i panni volati dalle finestre, l’uomo sostiene che si tratta solo di “coperte messe all’aria aperta perché emanano cattivo odore”. I servizi sociali del Comune non sono riusciti a trovare un alloggio ai due marocchini che hanno dormito per la seconda notte in luoghi di fortuna. Probabilmente saranno costretti a trasferirsi in un altro comune della Provincia.