Tagliacozzo. Presentata in conferenza stampa, nella sala consiliare di Palazzo di città, a Tagliacozzo la 28esima edizione del prestigioso Festival Internazionale di Mezza Estate, con una direzione artistica a tre voci e sei mani: Lucia Bonifaci, Giuseppe Berardini e Gabriele Ciaccia, fortemente voluti dall’assessore alla cultura Gabriele Venturini. Un confronto di idee che dopo qualche scontro iniziale si è trasformato in un magico incontro di vedute, ha detto Lucia Bonifaci, invitando tutta la città ad una viva partecipazione, a sentire il festival come patrimonio di ogni tagliacozzano, come una grande opportunità per produrre bellezza, cultura ed economia. Dal 26 luglio e fino al 20 Agosto, nella città d’arte e di turismo citata da Dante nella Divina Commedia, saranno protagonisti, nella splendida cornice del Teatro Talia, del monastero dei Santi Cosma e Damiano, di Palazzo Ducale, del chiostro di San Francesco, e dei tanti altri luoghi dal grande fascino, musica, danza teatro e per la prima volta, un ricco cartellone di spettacoli cinematografici. “Tagliacozzoinfilm, è l’esperienza custodita nell’alveo accogliente del Festival di Mezza Estate, ha detto Veronica Flora, curatore artistico della rassegna, del quale condivide l’ampio respiro di apertura al mondo e il desiderio di muoversi tra stili e generi. L’obiettivo è puntato su due aspetti che scandiscono ritmi, emozioni e cambiamenti delle nostre esistenze: la solitudine e la partecipazione”. Si comincia con il concerto di presentazione della banda musicale della Guardia di Finanza, nel salotto buono della città, la centralissima piazza dell’Obelisco. Non mancheranno appuntamenti per il teatro dei ragazzi, ha ricordato Gabriele Ciaccia, con la “Fiaba dei tre desideri ridicoli”, della compagnia Mansarda, oppure con “Piccolo, piccolissimo, grande grandissimo”, del Teatro dei colori. Il 7 agosto, appuntamento con Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini con “Mare al Mattino”. Serata di cinema per la chiusura con “Riso amaro” Di Giuseppe De Santis, in Piazzetta Tre molini. Gianluca Rubeo