Avezzano. Muscoli alari continuamente in azione, come se fossero perennemente in attività in palestra. Ed ecco che le temperature gelide dell’esterno vengono contrastate in un “piccolo paradiso” che supera anche i trenta gradi.
È il lavoro delle “geniali” e straordinarie api, che quando il freddo si fa sentire, si raggruppano per contrastare il gelo.
“Dopo tanto le temperature stanno scendendo e di molto”, spiega Mario Petrella, apicoltore di Avezzano, “già da qualche mese le api sono in “glomere”. Vuol dire che sono tutte raggruppate strette l’una all’altra. La tecnica che adottano è tanto semplice quanto straordinaria. Mentre sono in glomere contraggono in continuazione il loro muscolo più potente che è quello alare. In questo modo il muscolo si scalda, come del resto succede a noi quando andiamo in palestra. Con questa azione le api riescono a portare la temperatura del glomere a 30° e anche più”.
“Ma non si limitano a questo”, conclude l’apicoltore, “il glomere è dinamico. Le api esterne, che nel frattempo si sono raffreddate, vengono fatte spostare all’interno del glomere e quelle interne, che ormai sono calde, vanno verso l’esterno. Questa operazione la mantengono per tutta la durata dell’inverno”.
Ma come “si mantengono” le api in questo lungo periodo di freddo?
“Per produrre tutta questa energia le api mangiano e consumano miele”.