Tagliacozzo. In una piccola cittadina, non esistono forme d’arte più giovani, più vive e più colorate, più armonizzanti dei “dipinti a murales”. Oggi, proprio a Tagliacozzo, quella che dovrebbe essere definita città d’arte, sembra che questa sensibilità artistica sia stata calpestata sotto da “mani fortemente incivili”. Il “sottopasso degli Angeli”, inaugurato cinque anni fa con solenne processione sotto l’amministrazione guidata da Dino Rossi, fu colmato di bellissimi pitture a muro da quattro giovani del posto, con immagini raffiguranti la cittadina, l’amore, la vita, la poesia. Oggi, questi murales sono imbrattati di bestemmie, immagine falliche, frasi adolescenziali sulla droga, l’amore, l’amicizia. Volgarità di ogni gusto. A raccontare i particolari del progetto è Robert Kovacevic, protagonista nella realizzazione dell’opera, insieme ad Andrea Parente e i fratelli Ashe (che hanno dipinto magicamente anche altri muri della città). Da alcuni anni, Robert vive a Bologna ed è venuto a conoscenza proprio ieri della malasorte delle sue opere: “Ho un ricordo bellissimo di quell’estate in cui abbiamo lavorato”, esclama, “vedere adesso queste immagini mi riempie il cuore di rabbia e dolore”, racconta “il danno fatto, non è solo all’opera in sé, ma ai cittadini. Ricordo ancora che mentre noi lavoravamo, ragazzi, adulti, anziani che passavano di lì ci sostenevano e apprezzavano incuriositi. Addirittura, alcuni studenti del posto fecero una colletta per aiutarci. Fu un duro lavoro, ma apprezzato da tutti”, spiega, “il progetto nacque da alcuni discorsi con Mario Iacomini, operatore culturale di varie attività nel paese e ogni dipinto rappresenta un pezzo di Tagliacozzo, dai personaggi rappresentati, a Dante e la storia, alle formule scritte, al drago che simboleggiava il simbolo nemico della globalizzazione”. Conclude, “Non so chi siano i colpevoli, ma immagino ragazzi delle nuove generazioni, sicuramente qualcuno che non ha nulla da fare, ma ha creato un danno per gli stessi turisti che visiteranno la cittadina. Come vedo dalle foto, alcune frasi sono scritte con bombolette comprate appositamente, per cui si tratta di atti premeditati, dettati sicuramente anche dall’età, ma non per questo giustificabili”. In questi anni, molti hanno lamentato delle scritte sui muri, ma principalmente all’interno del centro della città. Il sottopasso non è stato mai preso in considerazione. Tanto meno dall’amministrazione uscente. Si tratta, inoltre, di una zona periferica e anche potenzialmente pericolosa di notte, specie per alcune ragazzine adolescenti e sarebbe necessario un miglior sistema di controllo. È questo delle immagini, forse, il “Contenitore naturale di arte e cultura” come è stata definita ufficialmente la cittadina di Tagliacozzo? Una definizione, forse un po’ inappropriata dal punto di vista epistemologico, ma nell’ultimo anno anche sotto il profilo “antropologico”. Alla vigilia delle elezioni, ci si augura, magari, che queste parole dell’artista e queste foto, possano far riflettere i nuovi candidati su una necessaria proposta ragionata che tenga conto di determinate sensibilità, specie in questioni artistiche. Kovacevic scrisse sulla parete superiore in biancoverde: “Tagliacozzo Risorge”. Oggi, la domanda è: Tagliacozzo, città d’arte, risorgerà? @RaffaeleCastiglioneMorelli