Avezzano. Era arrivato al pronto soccorso prima delle 18 ma non c’erano medici disponibili per l’intervento chirurgico di accertamento fino a circa le 22. Alla fine è morto dopo l’operazione tardiva e dopo essere restato quattro ore al pronto soccorso. Ora due medici e un infermiere, finiti sotto processo per omicidio colposo, sono stati assolti dal giudice del tribunale di Avezzano. Si tratta della dottoressa Maria Teresa Perrotta, dell’infermiere Emilio Di Cosimo e del chirurgo Loreto Scipioni. I periti hanno però rilevato difetti organizzativi nella struttura. I fatti risalgono al pomeriggio del 21 gennaio 2009 quando C.F., 52 anni, di Avezzano arriva al pronto soccorso con una emorragia allo stomaco e sangue dalla bocca intorno alle 17.53. Viene stabilito che necessita subito di un esame endoscopico, ma i chirurghi reperibili stanno operando. La dottoressa Perrotta, dopo gli accertamenti, e la terapia, visto la gravità e il tempo che trascorreva inesorabile si decide e invia il paziente alla clinica Di Lorenzo dove c’era la sala operatoria e il chirurgo disponibili per l’esame. Una volta sull’ambulanza, però, c’è una nuova grave emorragia e l’infermiere decide di riportare il paziente in ospedale. A quel punto sono continuate le cure, rimandando ancora l’endoscopista. Alle 21.50, ben quattro ore dopo dall’arrivo al pronto soccorso, è stato necessario operare ed è stato chiesto l’intervento del chirurgo Scipioni che era in ospedale anche se non reperibile. Il medico non si è tirato indietro e ha eseguito l’operazione. Era però ormai troppo tardi. Infatti successivamente il paziente non ce l’ha fatta. Gli imputati sono stati tutti assolti, ma i periti nella relazione hanno sottolineato un palese difetto organizzativo della struttura sanitaria. Gli accusati erano difesi dagli avvocati Franco Colucci, Antonio Palladini e Gianfranco Restaino.