Castelafiume. E’ omicidio colposo l’ipotesi di reato formulata a carico della proprietaria dei bovini che transitavano lungo la strada che collega Castellafiume e a Capistrello e dove è morto, due mesi fa Cesidio Innocenzi, 54enne marsicano rimasto vittima dopo aver investito con la sua bici un animale vagante.
Sotto accusa, iscritta nel registro degli indagati, una imprenditrice del settore agrotecnico di Castellafiume, finita nel mirino della procura di Avezzano dopo le indagini scientifiche dei carabinieri sui reperti raccolti dopo l’incidente mortale.
Il Ris dovrà dare certezza sulle accuse. Un accertamento al Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri disposto dalla procura è previsto per il 31 luglio. Quindi nel pelo di alcuni bovini potrebbe esserci la soluzione alle cause che hanno portato alla tragedia.
L’avviso di garanzia notificata in giornata ai difensori della donna, Luca e Pasquale Motta, contiene anche l’accertamento tecnico da effettuare sulla bicicletta e sul casco dell’uomo per verificare la presenza di tracce di animale che chiarirebbero la dinamica dell’incidente.
Prelievi di dna in diversi allevamenti bovini della zona tra i comuni di Capistrello, Castellafiume e Cappadocia sono stati eseguiti nei giorni scorsi. Il reparto scientifico dei carabinieri ha effettuato analisi sulla bici e sul casco della vittima per estrarre tracce di dna animale appartenente al bovino in questione. La traccia genetica sarà comparata nelle prossime ore con i peli prelevati al primo campione di vitelli che ha riguardato una ventina di esemplari.
L’incidente è stato molto violento. L’uomo secondo i primi accertamenti, mentre era in bicicletta si sarebbe trovato davanti, in mezzo alla strada, sulla carreggiata, dietro una curva, un bovino. L’impatto è stato inevitabile e molto violento. E’ caduto a terra e degli automobilisti hanno chiesto l’intervento dei soccorsi. Il cinquantacinquenne era deceduto il 30 maggio all’ospedale San Salvatore dell’Aquila a causa delle gravi ferite riportate.