Avezzano. Aveva subito una trasfusione di sangue infetto. Dop o le udienze, la cassazione ha deciso che lo Stato dovrà risarcire ai familiari eredi della donna ben un milione di euro. Lo ha stabilito la terza sezione della Corte romana che ha condannato il Ministero della Salute. I fatti risalgono al 1973 quando la donna, una marsicana, contrasse l’epatite C a causa della trasfusione di sangue. La malattia, negli anni, ha compromesso la salute della donna e le sui condizioni si sono aggravate fino a portarla alla morte.
Il ministero della Salute aveva impugnato la sentenza e così si è arrivati in Cassazione. La discussione c’è stata il 18 ottobre dello scorso anno e in questi giorni è arrivata la pubblicazione della sentenza. Gli interessi maturati per il risarcimento danni fanno riferimento alla data del 27 luglio 1987, quando per la prima volta era stata diagnosticata l’epatite C. La diagnosi era avvenuta 15 anni dopo il contagio all’ospedale di Avezzano. La donna è morta all’età di 73 anni e dopo oltre dieci anni di processo è arrivata la sentenza.