Avezzano. Un nuovo appuntamento, nel cartellone delle iniziative realizzate dalla Pro Loco di Avezzano, è l’inaugurazione della mostra “l’Art pour l’Art” realizzata dell’artista Oriana Randisi esposta da giovedì 2 a domenica 5 dicembre presso la sede in via Corradini.
Oriana Randisi, seguendo studi artistici, ama la pittura da sempre. Negli ultimi anni ha realizzato il sogno di diventare mamma, e quella che espone, presso i locali della Pro Loco, è la prima personale dopo tanto tempo.
Una pittura fine a sé stessa. Il titolo della mostra “l’Art pour l’Art” intende proprio l’arte per il piacere di fare arte, per il piacere di dipingere e di essere ammirata.
I lavori sono eseguiti con la tecnica tradizionale, anche se poi si avvicinano di più all’astrattismo. Tradizionale perché prende forma da quella che potrebbe essere l’icona bizantina: la preparazione della tavola con l’ incamottatura, (camotta significa camicia), la doratura e poi, con il tipico procedimento dell’icona bizantina, trasformata in un risultato completamente basato sulle sensazioni e sulle emozioni.
Il vero soggetto di tutti i dipinti è sostanzialmente una linea orizzontale che si sviluppa circa in due terzi del quadro ed è una linea studiata sotto tante forme e, in particolare negli ultimi anni, ricercata attraverso le murrine veneziane. “Dopo i miei ultimi viaggi a Venezia mi sono innamorata di queste tessere murrine, piccoli elementi che fanno parte della tradizione veneziana e che vanno a incastrarsi su quella linea di orizzonte che è la dominante di tutti i miei quadri”. così sottolinea Oriana Randisi “Una linea che diventa segno e racconto, qualcosa che va lontano e arriva alla linea dell’orizzonte, e molto spesso si rifà alle sensazioni del mare, al pulviscolo marino, alla brezza marina.”
Il sentimento è sempre lo stesso quello della sfera delle emozioni, però se prima era affrontato attraverso delle linee più dinamiche, più colorate, nel tempo queste linee sono diventate sempre di meno, fino a diventare una unica sottile linea orizzontale posizionata verso il basso, proprio come una linea d’orizzonte. “La linea del mare appunto, il mare di Venezia, quello della Sicilia, in quei posti di mare dove ho vissuto. C’è una evoluzione in parte, quella del colore che prima era forte, dinamico, sinergico, e ora è esclusivamente questa foglia d’oro che si estende su tutta la superficie.”
Circa 20 le opere esposte con il colore dominate: l’oro.