Avezzano. “Te piace ‘o presepio?”. Nemmeno Tommasino, personaggio di “Natale in casa Cupiello” di Edoardo De Filippo, potrebbe dire di no!
Un’altra imperdibile e indimenticabile iniziativa che la Pro Loco di Avezzano, con il patrocinio del Comune della Città, offre ai visitatori: la mostra di arte presepiale esposta da domenica 19 dicembre 2021 a giovedì 6 gennaio 2022, presso la sede di via Corradini, 75.
La struttura, lunga 7,80mt per circa 3mt di altezza e 1,50 mt di profondità, è la rappresentazione del presepe in puro stile ‘700 napoletano.
Giochi di luci e acqua, 80 personaggi più gli animali in movimento, tutti legati alla tradizione.
Una passione quella di Francesco Ruscitti e Marco Palmerini che a giusta ragione sono definiti Maestri presepiali. Il meraviglioso capolavoro d’arte ha visto l’impegno di ben 2 anni di lavoro e per la prima volta, dal termine della realizzazione, verrà esposto nella sede della Pro Loco. Uno studio approfondito della storia, della costruzione, della leggenda e di ogni simbologia da parte dei due protagonisti.
Stoffe trasformate con la tecnica dell’invecchiamento per poi essere tagliate e cucite a mano, riproducendo gli originali costumi napoletani dell’epoca.
Un minuzioso lavoro artigianale; le teste e le mani dei personaggi prese grezze per poi essere dipinte e umanizzate inserendo gli occhi. Così come le tecniche di uno dei più noti e storici maestri di San Gregorio Armeno: Ferrigno.
Curata la scenografia e la realizzazione della minuteria e dei banchetti di vendita fatti in cera, delle tavole imbandite, rimandando alla tradizione della tecnica napoletana. Dodici mestieri che rappresentano i dodici mesi dell’anno. Il tempio diroccato della natività è l’avvento del cristianesimo sul paganesimo, gli zampognari, i Re Magi ognuno con al seguito il proprio corteo legato a una storia e a un simbolismo.
Sughero e polistirene, muschio e legno i materiali utilizzati per la struttura. Due anni per la realizzazione, su ogni banco istallati 100 pezzi, e di banchi ve sono una trentina.
Il mulino in movimento con l’acqua che scorre, la contadina che prepara la conserva di pomodori, la pentola con l’acqua che bolle, la cascata che scende copiosa.
Questo è un presepe napoletano del ‘700 non popolare ma colto. La differenza è che il presepe napoletano popolare, di dimensioni molto più ridotte e più semplici, segue un simbolismo diverso. Nulla è inserito per caso. Nel presepe popolare si vedono tre grotte: al centro è posta la natività, lateralmente l’osteria e dall’altra è collocato Cicci Bacco ‘ncopp’ ‘a votta (trad. seduto sulla botte). Lui è la trentacinquesima figura del presepe napoletano e rappresenta l’animo umano nella sua componente sia emozionale che razionale. Nella costruzione del presepe napoletano colto si evidenziano le grandi dimensioni e generalmente i pastori hanno una altezza di circa cinquanta centimetri Nel presepe colto, come quello esposto presso la sede della Pro Loco, si ammira una struttura a piramide ove il centro più alto è il fulcro: il tempio della natività. Per ammirare bene il presepe, non si deve guardare per prima la natività come si potrebbe pensare, anche se alla fine è il centro del tutto.
Si deve partire da Benino, il pastore dormiente. La leggenda vuole che Benino stia sognando lo stesso presepe in cui dorme. La figura di Benino nasce da quanto affermato nelle sacre scritture: “E gli angeli diedero l’annunzio ai pastori dormienti“. La costruzione del presepe nel tempo si è arricchita di leggende, di storie e anche di caratteri che vanno uno opposto all’altro, dalle figure più ricche come i Re Magi, al più povero come il mendicante.
La parte nobile del presepe è quella più vicina al mare, ove spicca una edicola con San Gennaro, ed è ben visibile una scena importante quella del pescatore che ricorda simbolicamente il Pescatore di anime, San Pietro. Il presepe napoletano è la fotografia dell’attimo, è la nascita di Gesù Bambino e vengono rappresentati tutti, così come il sontuoso corteo dei Magi. Già nel ‘700 Napoli era una città turistica, con la presenza del re la nobiltà giungeva da ogni parte del mondo, ospite a Palazzo. Gli artigiani dell’epoca che costruivano i presepi, per questo nascono nelle corti nobiliari, vedevano tutti quegli uomini vestiti in maniera sontuosa e con caratteristiche straniere, così diverse da come si era abituati a vedere della nobiltà napoletana. Per questo anche i re Magi, provenienti da ogni dove, avevano abbigliamenti sontuosi e ben distinti così come il corteo al seguito, potatori di beni preziosi.
Scorci di vita quotidiana, donne intente a stendere i panni affacciate ai balconi, uno scenario ricco. L’occhio esplora l’interno di ogni casa e ammirato si posa su ogni particolare: i quadri, il letto, la specchiera è tutto identico. Ogni oggetto in miniatura è la riproduzione perfetta della realtà.
«Venite, visitate visitate.” Così esortava il personaggio “ Lucarie’ ” di Edoardo De Filippo; ed è vero, il presepe non deve essere visto ma visitato.
L’orario di giovedì 19 dicembre è dalle 10:00 alle 13:00 dalle 17:00 alle 20:00.
Ingresso libero.