Avezzano. C’è un po’ di Avezzano alla 81esima mostra del cinema di Venezia con il noto medico legale avezzanese Giuseppe Stornelli, consulente scientifico nell’ultimo film di Pupi Avati, L’Orto Americano, che verrà presentato in anteprima il 7 settembre come film di chiusura della grande manifestazione cinematografica, attualmente presente ogni giorno nei telegiornali italiani ed internazionali.
Il regista torna ad uno dei suoi generi più amati, il thriller gotico, già affrontato con uno dei suoi indimenticabili capolavori quali “La casa dalle finestre che ridono” e con “Il Signor Diavolo”, anche quest’ultimo con la collaborazione del dottor Giuseppe Stornelli, medico legale sempre più apprezzato dagli esperti del settore, così come si evince nei ringraziamenti espressi da Avati nei suoi confronti. Il film, prodotto da Minerva Pictures, DUEA Film e Rai Cinema, è ispirato all’omonimo romanzo e vede come protagonisti Filippo Scotti, Andrea Roncato, Armando De Ceccon, Roberto De Francesco, Chiara Caselli, Romano Reggiani, Cesare Cremonini. Il nuovo film, da alcuni esperti definito anche un horror gotico, è ambientato nella Bologna degli anni ‘40. Un giovane mentalmente problematico con aspirazioni letterarie si innamora di un’ausiliaria dell’esercito americano. Un anno dopo il ragazzo decide di andare a vivere nel Midwest americano, per tentare di scrivere il romanzo definitivo. Si trasferisce in una casa contigua a quella in cui vive l’anziana madre della soldatessa. Le due case, però, sono separate da un orto macabro, da cui di notte provengono urla misteriose. La donna è disperata per la scomparsa della figlia, di cui non ha più notizie. Probabilmente è morta, forse è stata uccisa. Alla conclusione del conflitto la ragazza aveva scritto che si sarebbe sposata con un italiano. Il giovane inizia così una tesissima ricerca della donna, che gli farà vivere una situazione particolarmente drammatica, fino a una conclusione, in Italia, del tutto inattesa. Il protagonista cura la relazione anche con i suoi morti e nei momenti di panico e di grande difficoltà, quando tutto è insormontabile, anziché arrendersi li guarda. “E’ un film pieno di cinematografo e per usare le parole dello stesso Avati è il suo film più cinematografico” commenta il Dott. Stornelli. “L’inquietudine del racconto può diventare l’inquietudine di tutti” continua il medico legale.
“Ha delle componenti classiche di quel cinema degli anni Trenta, Quaranta, Sessanta; in più è un thriller gotico ed è in bianco e nero, saprà colpire nel profondo la sensibilità dello spettatore. Il protagonista del film sente il dovere di mantenere in vita le persone che hanno avuto un ruolo nella propria esistenza, per sentirle ancora un po’ nella propria quotidianità, per non dimenticarle, cosa che nel nostro presente avviene con estrema facilità fino a quando, ne sono stato personalmente protagonista, non si è stati ad un nulla dalla morte”. Il film, che chiuderà la Mostra del Cinema di Venezia il 7 settembre, verrà successivamente distribuito al cinema (non è ancora stata definita la data esatta). Alla domanda se sono in previsione future altre collaborazioni artistiche e cinematografiche dopo i tre romanzi ed i due film (tutte con Pupi Avati), il Dott. Stornelli risponde con un sorriso e con un “è possibile”.