Avezzano. I numeri riferiti alla camera dal ministro Di Maio sulle morti sul lavoro sono un vero e proprio bollettino di guerra. Dall’inizio dell’anno si contano già 300 morti, una media di circa due al giorno. Un aumento di quasi il 10% rispetto al 2017. Oggi ci sono state due ore di sciopero per riaffermare il diritto a lavorare in sicurezza e riaffermare la cultura della prevenzione. “Quello accaduto ieri alla LFoundry è solo l’ultimo incidente mortale, in ordine cronologico”, hanno dichiarato dalla Fiom- Cgil, “angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che viviamo in queste ore e che ci spingono ad alzare, ancora di più, il livello di impegno contro questa vergogna.
Marco lavorava da soli due giorni ad Avezzano e lavorava per un subappalto. Troppo spesso gli incidenti sul lavoro non sono la conseguenza di una mera fatalità ma di mancanza di formazione, di rispetto delle procedure e delle regole di sicurezza. Troppo spesso questi drammi mostrano l’inadeguatezza dei sistemi di prevenzione e delle misure necessarie per garantire l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori. Troppo spesso le condizioni di lavoro vengono messe in secondo piano sottovalutando la necessità della prevenzione. Troppo spesso la formazione e gli interventi di sensibilizzazione sul tema e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro vengono ritenuti dei costi e non invece degli investimenti sulle persone e sul loro futuro. Troppo spesso l’economia prende il sopravvento sugli stati che legiferano per deregolamentare il lavoro. La salute e la sicurezza devono trovare cittadinanza in tutti i luoghi di lavoro per porre argine a questi drammi, rendendo più forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e rafforzando una condivisa e diffusa cultura della sicurezza. Va rafforzata l’attività ispettiva degli organi preposti. Per questi motivi e per non abbassare la guardia sulla sicurezza la Fiom ha proclamato per oggi 2 ore di sciopero con presidio davanti ai cancelli della LFoundry. Un lavoratore quando esce di casa deve poter tornarci riportando il frutto del proprio lavoro ai propri cari. Non è possibile uscire senza poter tornare. Il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare.”